Emergerebbero degli esiti inaspettati dall'esame autoptico eseguito sul corpo di Paola Pampo. Dopo l'inchiesta aperta dalla magistratura leccese nei giorni scorsi, il medico legale Ermenegildo Colosimo ha eseguito nel pomeriggio di oggi, i primi necessari accertamenti. L'autopsia ha infatti rilevato una 'broncopolmonite massiva a destra', ma sembrerebbe che il fattore scatenante del decesso per 'choc cardiocircolatorio' , sia stato una tromboembolia polmonare. Adesso entro il termine di 60 giorni, il dr. Colosimo dovrà provvedere agli esami istologici, per un'eventuale conferma di questi primi esiti. Invece, i familiari della vittima difesi dagli avvocati Giovanni Zecca ed Enrico Cimmino avevano nominato come proprio consulente l'anatomopatologo Giuseppe Faggiano.
La 42enne di Leverano era deceduta domenica scorsa. Difatti, dopo che la donna si era sentita male all'interno della sua casa, accusando dei problemi respiratori, era stata chiamata un'ambulanza, poi la corsa in ospedale; arrivati al Pronto Soccorso delv 'San Giuseppe' di Copertino, le era stato praticato un massaggio cardiaco, ma per lei non c’era più nulla da fare. Ritenendo l'improvviso decesso avvenuto in circostanze poco chiare, il marito della donna ha presentato una denuncia ai Carabinieri di Copertino.
Il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, dopo il rituale sequestro delle cartelle cliniche e l'identificazione del personale medico, ha iscritto nel registro degli indagati, otto medici dell'Ospedale di Copertino, come atto dovuto in vista dell'autopsia. Tra di essi, ve ne sono alcuni appartenenti al Pronto Soccorso ed altri al reparto di medicina generale. Adesso, anche alla luce degli eventuali sviluppi dell'esame autoptico, sarà possibile verificare una possibile relazione tra le cure e gli esami cui era stata sottoposta la 42enne e il decesso.
La donna, sposata e madre di tre figli, lavorava presso uno studio di commercialisti del suo paese. Nel mese di gennaio era stata colpita da polmonite, per poi essere ricoverata presso l’ospedale di Copertino. Il 29 gennaio era stata dimessa, e aveva continuato la cura antibiotica prescrittale; infine, era stata sottoposta a una Tac per accertare il decorso della malattia.