Morte del Dj Ivan Ciullo: i difensori chiedono la riapertura indagini con l’accusa di omicidio


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Dopo la seconda archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Ivan Ciullo, il Dj 34enne trovato senza vita nelle campagne di Acquarica del Capo, la difesa presenta un’istanza in Procura per riaprire il caso.

Il nuovo pool di avvocati, tra cui il noto legale Walter Biscotti (in passato ha assitito la madre di Sarah Scazzi), chiede la riapertura del caso per l’ipotesi di reato di omicidio, con la convinzione che Ivan non si sia suicidato. In mattinata, la madre Rita, i difensori ed i periti di parte, si sono infatti recati in Tribunale per ribadire che la loro battaglia giudiziaria continua.

L’avv. Biscotti e il perito Roberto Lazzari

Ricordiamo, che nelle scorse settimane, il gip Vincenzo Brancato ha rigettato nuovamente l’opposizione all’archiviazione presentata dalla madre e dal compagno. Nell’atto veniva chiesta la riesumazione della salma del Dj. Sul corpo, infatti, non fu mai eseguita un’autopsia per accertare le reali cause del decesso, ma solo un’ispezione cadaverica.

Inoltre, venivano sollecitati ulteriori accertamenti sulle utenze telefoniche della vittima e di un conoscente di Ivan per rispondere alle tante domande rimaste avvolte dal silenzio, per stabilire se ci fossero o meno responsabilità di terze persone. E’ stata poi presentata una perizia di parte che avvalorerebbe l’ipotesi dell’omicidio.

L’inchiesta

Il pubblico ministero Carmen Ruggiero, nei mesi scorsi, aveva chiesto per la seconda volta, l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte del noto dj Ivan Ciullo, avvenuta la mattina del 22 giugno del 2015.

«Suicidio», questo hanno pensato fin da subito gli inquirenti: il giovane speaker, in arte “Navi”, aveva deciso di scrivere la parola fine, impiccandosi ad un albero di ulivo con il cavo di un microfono. Una ricostruzione a cui la famiglia non ha mai creduto. Per questo si è battuta con forza per cercare la verità, per chiedere “giustizia”. Qualcuno sapeva delle intenzioni di Ivan di farla finita? E ancora, è stato il Dj a scrivere la lettera di addio ritrovata nell’auto dai Carabinieri e perché la famiglia sostiene che non sia la scrittura di Ivan? Fu “istigazione al suicidio” o in qualche modo “omissione di soccorso” o addirittura “omicidio”?

Non solo, poiché nei mesi scorsi, una persona che conosceva Ivan era stata iscritta nel registro degli indagati e sottoposta a tutti gli accertamenti del caso, ma la sua posizione è stata archiviata. È assistita dall’avvocato Giuseppe Minerva.