La Procura di Lecce apre un'inchiesta su un presunto caso di "colpa medica" sollevato dai familiari della vittima, attraverso un esposto.
Il sostituto procuratore Paola Guglielmi ha dunque disposto il sequestro delle cartelle cliniche e nel fascicolo d'indagine ha ipotizzato l'accusa di omicidio colposo a carico di ignoti. Ora il Pubblico Ministero potrebbe chiedere la riesumazione del cadavere in vista dell'esame autoptico e procedere con ulteriori accertamenti, per verificare eventuali responsabilità del personale medico che ha avuto in cura la vittima.
Teodosio Pacella, 70enne di Gallipoli fu ricoverato al "Vito Fazzi" di Lecce per la rimozione di un nodulo di 5 cm al polmone sinistro, ma morì durante l'intervento, per delle complicanze sopraggiunte durante l'intervento.
La figlia, assistita dagli avvocati Paolo Cantelmo e Ornella Palumbo, alcuni giorni dopo il decesso dell'uomo avvenuto il 29 giugno e la celebrazione dei funerali, decide di rivolgersi all'Autorità Giudiziaria. Nella denuncia viene spiegato che Pacella si reca la prima volta, nel mese di aprile, presso il reparto di chirurgia toracica del nosocomio leccese per una visita specialistica; in seguito ad una precedente TAC eseguita presso una clinica privata, infatti, era emersa la presenza di un nodulo al "lobo polmonare inferiore sinistro".
Il medico sottopone il 70enne di Gallipoli ad una PET che confermerebbe la diagnosi e fissa la data dell'intervento chirurgico per il 29 giugno. Due giorni prima Pacella viene ricoverato e sottoposto ad accertamenti clinici per valutare le condizioni di salute in vista dell'intervento, considerato comunque di "routine". Inoltre, viene ordinata dallo specialista, la sospensione di scoagulanti (egli, come segnalato dalla figlia, assumeva questo tipo di farmaci) per un termine ritenuto sufficiente di cinque giorni. Il giorno previsto, viene eseguita l'operazione di asportazione del nodulo che dura più della mezz'ora prevista dal personale medico; i familiari preoccupati dal protrarsi dell'intervento si sarebbero rivolti ai medici, i quali li avrebbero rassicurati sul fatto che tutto procedeva regolarmente. In realtà, intorno alle 14:30, essi vengono convocati dallo specialista che, accompagnato da un collega, li avvisa del decesso.
Pacella sarebbe morto nel corso dell’intervento, per un emorragia con conseguente arresto cardiaco.