Morte Ivan Ciullo: perizia sulla busta della lettera d’addio. La scrittura è quella del giovane dj?


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La Procura conferisce l’incarico ad una grafologa, per stabilire se la frase “X mamma e Sergio”, sia da attribuire a Ivan Ciullo, il dj trovato impiccato, il 22 giugno del 2015, ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo.

In mattinata, il pubblico Ministero Maria Vallefuoco ha nominato il consulente tecnico Luciana Schirinzi. I legali della famiglia di Ivan, invece, si sono affidati al prof. Maurizio D’Adamo. L’indagato, attraverso il suo avvocato, non si è rivolto al momento a nessuno consulente di parte.

Il perito ha acquisito un saggio grafico di quest’ultimo che sarà analizzato e poi comparato con la scrittura di Ivan. Si dovrà stabilire, quindi, se la frase riportata a mano sulla busta contenente la lettera di addio del giovane speaker sia stata scritta dal dj, di suo pugno, o dall’indagato.

Il consulente tecnico depositerà la relazione entro il termine di 60 giorni. Successivamente, toccherà al Pubblico Ministero Maria Vallefuoco trarre le dovute conclusioni.

Ricordiamo che quando venne trovato il corpo spuntò anche una lettera di addio indirizzata ai genitori. Un foglio A4 di poche parole, scritto al computer e non firmato, in cui Ivan avrebbe spiegato i motivi del gesto. Solo “x mamma e Sergio” era stato scarabocchiato a mano sulla busta che conteneva la missiva, ma secondo la famiglia dello speaker radiofonico quella non è la scrittura di Ivan. I genitori del ragazzo che non hanno riconosciuto la calligrafia del figlio

“Siamo molto soddisfatti per quello che sta accadendo in ordine alle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Lecce. – ha dichiarato l’avvocato Valter Biscotti – Nonostante le conclusioni del Professor Introna (medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Ivan a maggio 2019 n.d.r.) che nella sua consulenza tecnica conclude per l’ipotesi suicidaria, la Procura non è convinta, come non lo siamo noi. Infatti ha disposto la consulenza grafologica sul presunto biglietto d’addio. Ma c’è di più, abbiamo nuovi elementi che meritano di essere approfonditi. Il lavoro dei nostri consulenti, l’ingegner Quarta e il dottor Lazzari, sui cellulari di Ivan ha evidenziato due aspetti importanti: gli ultimi messaggi vocali di Ivan tutto lasciano intendere, meno che uno stato depressivo che possa averlo indotto al suicidio; il telefono di Ivan è stato in attività ben oltre l’orario della morte ipotizzato fino ad ora”

Ricordiamo che nei mesi scorsi, la Procura ha accolto l’istanza della famiglia del 34enne, che chiedeva nuove indagini. Il pm ha così aperto un nuovo fascicolo d’indagine, dopo le precedenti archiviazioni dell’inchiesta, per l’ipotesi di reato d’istigazione al suicidio.

L’autopsia, eseguita dal professore dell’Università di Bari Francesco Introna, consulente tecnico d’ufficio della Procura e dal dottor Alberto Tortorella, confermerebbe che i segni ritrovati sul corpo del dj salentino sono “compatibili” il suicidio. Non è stato trovato, infatti, messun segno di violenza, né di colluttazione che possa far pensare che Ivan si sia difeso, che sia stato ucciso.

La madre di Ivan è assistita dagli avvocati alter Biscotti, Paolo Maci e Chiara Landolfo. L’unico indagato è, invece, difeso dall’avvocato Giuseppe Minerva.

Nuove ‘prove’ secondo mamma Rita e papà Sergio

Venerdì 25 ottobre è stata depositata presso la Procura di Lecce la consulenza tecnica informatica svolta dall’Ingegner Luigina Quarta, consulente nominato dai genitori, sui due telefoni cellulari in uso ad Ivan. 40 giga di dati scaricati, 15 mila pagine da cui emergono nuovi importanti elementi investigativi che verranno integrati nella consulenza investigativa del criminologo Roberto Lazzari che verrà depositata nei prossimi giorni in Procura. Un lavoro accurato, quello svolto dall’Ingegner Quarta, che ha portato alla luce anche i file cancellati, i registri delle chiamate, in entrata e in uscit,a e altri dati che erano stati considerati irrecuperabili. Particolarmente significativi, ai fini delle indagini, i dati recuperati risalenti alle ultime ore di vita del giovane.