Tragedia al Liceo ‘De Giorgi’: il giudice dispone nuove indagini per chiarire la morte di Andrea De Gabriele


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Occorrono ulteriori indagini sulla morte dello studente del Liceo De Giorgi, Andrea De Gabriele. È ciò che ha disposto il gip Vincenzo Brancato che ha accolto la seconda richiesta di opposizione all'archiviazione, presentata dagli avvocati difensori dei genitori. Nell'ordinanza viene richiesto di acquisire le telefonate effettuate al 118 e si profilerebbe la responsabilità del l'insegnante che doveva vigilare durante l'ora di lezione.

Adesso la "parola" passa nuovamente al pubblico ministero che dovrà effettuare nuovi accertamenti per verificare se si sia trattata di una morte puramente accidentale o se ci siano delle responsabilità penali da parte di qualcuno.

Nell'udienza del 4 marzo scorso, gli avvocati Francesca Conte, difensore della madre e Antonio De Mauro del padre, hanno discusso davanti al giudice la seconda richiesta. I legali hanno chiesto l'imputazione coatta dell'insegnante, presente al momento tragedia e chiesto l'ascolto di altri studenti soprattutto per verificare, come i difensori sostengono, se ci fossero delle sedie vicino alla recinzione (il ragazzo ne avrebbe usata una, per scavalcare). I legali hanno poi ribadito che in base ai risultati della consulenza tecnica di parte, redatta dagli ingegneri Cesare Barrotta e Paolo Fanizzi, emergerebbe come siano state violate tutte le norme in materia di sicurezza previste dalla legge.
 

Già alcuni mesi fa, il gip Brancato aveva disposto un supplemento d'indagine sulla morte di De Gabriele, dopo la prima richiesta di archiviazione del pm, accogliendo l'opposizione degli avvocati. Il dr. Capoccia, però , a seguito di ulteriori accertamenti aveva chiesto nuovamente l'archiviazione.
 
Lo studente Andrea De Gabriele, allora 17enne, originario di Campi Salentina ma residente a Veglie cadde all’interno di un lucernario adiacente al cortile della succursale del Liceo Scientifico “De Giorgi" di Lecce.

Il ragazzo che intorno alle ore 13, dell'8 gennaio 2013 si trovava insieme ai suoi compagni nel cortile del “De Giorgi” sede del rione “San Pio”, stava per rientrare in aula al termine dell’ora di educazione fisica, quando si è arrampicato aiutandosi con una sedia, su una grata che delimita l’area utilizzata dagli studenti, probabilmente per recuperare il giubbino (da quanto emerso nel corso delle indagini, sarebbe stato lanciato per gioco da un suo compagno).

Dopo aver superato la grata della recinzione, che delimita il campo di pallavolo con un grande lucernario, appoggiò un piede su un pannello (costituito da una rete metallica sottilissima) che cedette sotto il peso del giovane, facendo precipitare Andrea nel vuoto per una decina di metri. A nulla servirono i soccorsi ed il 17enne morì in ospedale. 

Il fascicolo fu aperto dal sostituto procuratore Capoccia, con il capo d'imputazione di "omicidio colposo a carico di ignoti".