Il giudice respinge il patteggiamento per un 24enne di Otranto accusato di violenza sessuale, per avere stuprato in macchina una 16enne, conosciuta su Instagram. Il gup Michele Toriello ha ritenuto troppo bassa la condanna a 2 anni che avrebbe permesso al giovane di ottenere anche la sospensione della pena.
Le indagini
L’operazione investigativa è stata condotta dai carabinieri della stazione di Nardò, guidati dal comandante Vito De Giorgi. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della vittima, attraverso i suoi familiari a cui ha confidato le violenze subite. I reati sarebbero stati commessi a partire dall’ultimo scorcio del 2018 e fino al mese di agosto del 2019. Secondo l’accusa, il 24enne avrebbe stuprato la ragazza in macchina. I due si sarebbero conosciuti precedentemente tramite il social network “Instagram”. In seguito, si sarebbero dati appuntamento a Nardò. Il ragazzo avrebbe, però, approfittato della situazione, arrivando a violentare la minore. Quest’ultima, dopo l’accaduto, ha dovuto fare ricorso alle cure mediche.
Non solo, poiché il 24enne, successivamente, avrebbe anche adescato un’amica della presunta vittima, sui social network. E infine, è accusato di avere offeso, sempre attraverso i social, un’altra conoscente della ragazzina.
Il 22 ottobre del 2019, il giovane di Otranto è finito in manette e condotto ai domiciliari, a seguito di ordinanza del gip Edoardo D’Ambrosio. Adesso il giovane idruntino si trova a piede libero.
L’interrogatorio
Nell’interrogatorio di garanzia, il 24enne si è difeso dalle accuse, ricostruendo la propria versione dell’accaduto. Un racconto simile a quello della ragazzina, almeno fino ad un certo punto, il più importante. Il giovane ha confermato di aver conosciuto la studentessa su Instagram. I due hanno cominciato a scriversi, fino a darsi appuntamento a Nardò. A questo punto, il racconto dei due protagonisti di quella sera d’estate ha preso strade diverse. “Sono stata violentata” ha confidato la 16enne ai genitori (e poi ai Carabinieri). “Il rapporto in macchina era consenziente” ha replicato il ragazzo.
Lo dimostrerebbe, a suo dire, il fatto che i due si sarebbero nuovamente sentiti, anche dopo l’incontro a Nardò.Il giovane ha, infine, confermato di avere avuto contatti con altre due ragazze. Pur ammettendo di aver scritto alcune frasi offensive su Instagram nei loro riguardi ha sostenuto di non averle mai adescate.
Nei mesi scorsi invece la 16enne (all’epoca dei fatti) ha confermato le accuse davanti al giudice, nel corso dell’incidente probatorio, tenutosi presso il Tribunale dei Minorenni.
L’imputato è difeso dall’avvocato Ubaldo Macrì. La ragazza di Nardò si è costituita parte civilecon l’avvocato Giuseppe Bonsegna.