Circuì donna affetta da poliomielite, a processo un uomo di Squinzano


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Avrebbe approfittato dell'infermità di una signora di cui si sarebbe dovuto prendere cura, per ottenere un ingiusto profitto ed un uomo di Squinzano è finito sotto processo. Il gup Vincenzo Brancato ha rinviato a giudizio il 59enne Mauro D'Elia, difeso dall'avvocato Francesca Conte, per l'ipotesi di reato di circonvenzione d'incapace aggravata dall'abuso dei poteri e favoreggiamento di permanenza illegale di un clandestino. L'imputato dovrà presentarsi in data 25 maggio 2016 dinanzi al giudice Sergio Tosi della prima sezione penale in composizione monocratica per l'inizio del processo. Contestualmente, la persona offesa si è costituita parte civile con l'avvocato Alessandra Fazzi, avanzando una richiesta di risarcimento di 30.000 euro.

Secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Roberta Licci, D'Elia, nominato "amministratore di sostegno" di una 57enne di Calimera grazie all'interessamento della badante della madre della persona offesa, nel gennaio 2012 avrebbe approfittato della sua malattia, essendo la donna affetta da poliomielite con riconoscimento d'invalidità totale e permanente dal 1980. Infatti, D'Elia, un libero professionista che si occupa di pratiche sull'immigrazione, la indusse a sottoscrivere un "contratto di soggiorno per lavoro subordinato domestico"( finalizzato all'emersione dal lavoro irregolare) a favore di un tal B.S. di origini indiane. Per far ciò, la convinse a recarsi con lui in Prefettura, per firmare una domanda che le avrebbe, a suo dire, permesso di ottenere un contributo gratuito di 1.000 euro.

Con la promessa che questa cifra le avrebbe consentito una vacanza a Matera. La documentazione richiedeva anche un'autocertificazione sugli obblighi di natura fiscale e delle retribuzioni corrisposte. In merito a questo secondo punto, la signora ricevette nel settembre 2013, una richiesta dall'INPS di pagamento dei contributi non versati a favore di B.S., corrispondente a circa 1.000 euro.

A quel punto, il suo nuovo amministratore di sostegno, l'avvocato Alessandra Fazzi, richiese all'INPS la documentazione relativa alla posizione "contributiva" della signora. Sarebbero così venuti fuori alcuni bollettini postali relativi al pagamento di 2.000 euro. Inoltre sarebbe risultato come la signora dovesse versarne altri 1.000, per un danno economico complessivo di 3.000 euro.

L'inchiesta prese avvio dalla denuncia presentata dalla 57enne di Calimera, assieme alla nuova amministratrice di sostegno, Alessandra Fazzi, su richiesta del giudice.

Il difensore di D'Elia, l'avvocato Conte aveva chiesto l'ascolto dell'indiano B.S. ed ha sostenuto nel corso dell'udienza come non fosse accertata "l'incapacità" della signora e dunque lo stato d'infermità e deficienza fisica e psichica.