Nuove indagini che possano far luce su di una vicenda ancora avvolta dal mistero. Il giudice delle indagini preliminari Antonia Martalò ha emesso un'ordinanza, attraverso la quale dispone ulteriori accertamenti per la morte di Giovanni Mauro, l’imprenditore di Gallipoli aggredito, il 19 settembre del 2012, all'interno della sua villa in campagna di località Macchiaforte e deceduto dopo una lunga agonia, il 2 giugno del 2013.
È stata così accolta l'opposizione alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero Massimiliano Carducci. Infatti, nell'udienza del 26 gennaio scorso, l'avvocato Vincenzo Capoti, difensore dei figli dell’imprenditore, aveva avanzato tale istanza, ma il gip Martalò si era "riservata", in merito a qualunque decisione. Adesso il giudice ha sciolto le riserve, disponendo di eseguire, entro 90 giorni, nuove indagini su due punti fondamentali. Anzitutto, sulle eventuali tracce biologiche da verificare su uno dei reperti non ancora analizzati: una chiavetta spezzata trovata in prossimità della scena del delitto. Non solo, anche l'accertamento sulle utenze eventualmente intercettate dalle celle telefoniche, all'interno della villa e ricollegabili al Mauro.
L'imprenditore gallipolino, il 19 settembre di quattro anni fa, si era allontanato dalla cava dove si era recato a sovrintendere un lavoro per fare ritorno nella villa di campagna. Le indagini fin qui condotte non hanno ancora permesso di capire, se si sia trattato di un’aggressione premeditata, a scopo di rapina. Di certo, chi si trovava nel giardino della casa di Mauro, sottrasse il cellulare e il portafoglio dell’uomo. All’interno della villetta, invece, non furono ritrovate impronte o la possibile arma del delitto e sembrerebbe tutto in ordine.
Comunque sia, nel registro degli indagati venne iscritta una donna gallipolina di 45 anni, assistita dall'avvocato Pompeo Demitri. Adesso la "palla" ritorna al pm Carducci, che entro il termine di tre mesi dovrà procedere con questi nuovi accertamenti, per poi stabilire se chiedere nuovamente l'archiviazione o esercitare l'azione penale.