I Ris di Roma continuano a lavorare senza sosta per far luce sull’omicidio dell’ex carabiniere Silvano Nestola, assassinato con quattro colpi di fucile a Copertino. Già a partire dalla mattinata di oggi, per oltre quattro ore, sono stati esaminati tutti i reperti sequestrati. Ricordiamo che il 70enne di San Donaci, Michele Aportone e la moglie Rossella Manieri, 62 anni, orginaria di Copertino, sono indagati a piede libero per omicidio volontario nell’inchiesta coordinata dai pubblici ministeri Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina.
I Ris hanno eseguito i tamponi alla ricerca di tracce del Dna. Tra gli oggetti finiti recentemente sotto sequestro vi sono anche due caschi appartamenti alla coppia indagata. E poi una serie di indumenti: un maglione, una felpa, tre berretti, una giacca mimetica e due torce.
Ed è in corso la perizia balistica per la comparazione tra le armi poste sotto sequestro e i quattro bossoli ritrovati sul luogo del delitto per verificare l’eventuale presenza di impronte papillari o tracce biologiche sui bossoli calibro 12. I risultati dei Ris di Roma si dovrebbero conoscere a metà mese.
I due indagati, difesi dall’avvocato Francesca Conte, hanno nominato come consulenti balistici di parte l’ex generale dei carabinieri, Luciano Garofano e il professore Martino Farneti.
Il fratello e la sorella della vittima, assistiti dall’avvocato Enrico Cimmino ed i genitori, difesi dall’avvocato Vincenzo Maggiulli, hanno nominato il perito balistico Maico Antonio Valerio Turso.
A partire dal 10 giugno, invece, i carabinieri del Sis (sezione investigazioni scientifiche) di Bari inizieranno gli accertamenti investigativi sul furgone sequestrato alla coppia di San Donaci.
Non solo, dopo il decreto di perquisizione informatica, sono finiti sotto sequestro i telefonini ed il computer della coppia indagata per l’omicidio dell’ex carabiniere. E i dispositivi elettronici in uso alla figlia (non indagata), con cui l’ex carabiniere aveva avuto una frequentazione. In precedenza, erano stati sequestrati i dispositivi elettronici della vittima, in cerca di elementi utili alle indagini.
I risultati dell’autopsia
Il medico legale Roberto Vaglio ha rilevato che Nestola è stato assassinato con quattro fucilate. Nel corpo della vittima sono state rilevate una quarantina di lesioni provocate dalla rosa di circa 40 proiettili (pallini), di misure differenti, esplosi dalle quattro cartucce con cui era stato caricato il fucile semiautomatico calibro 12, in mano al killer.
L’omicidio
Nestola è stato colpito a morte il 3 maggio, intorno alle 22.00, a pochi passi dall’abitazione della sorella a Copertino, dove era andato a cena con il figlio di 10 anni come quasi tutte le sere. L’assassino sapeva di trovarlo lì. Conosceva quell’abitudine e lo ha atteso prima di colpirlo a morte. Ed assieme al killer, non è da escludere che sul luogo del delitto vi fosse un complice.
La Procura fin dall’inizio ha scandagliato la vita privata del carabiniere, alla ricerca di un movente. Ed è emerso che in passato, Silvano Nestola avesse frequentato la figlia della coppia di San Donaci. Una relazione che non sarebbe stata accettata di buon grado in famiglia.