Continuano gli accertamenti investigativi per fare chiarezza sull’omicidio dell’ex carabiniere Silvano Nestola, assassinato con quattro colpi di fucile a Copertino. Presso i laboratori del Ris dei Carabinieri di Roma è stato effettuato lo stub sui vestiti sequestrati ai due indagati per reperire eventuali tracce del ciclo dello sparo.
Non solo, poiché è iniziata la perizia balistica per la comparazione tra le armi poste sotto sequestro e i quattro bossoli ritrovati sul luogo del delitto. Su incarico della Procura, i Ris dovranno inoltre verificare l’eventuale presenza di impronte papillari o tracce biologiche sui bossoli calibro 12.
Gli accertamenti tecnici riguardano anche eventuali aspetti dattiloscopici e di microscopia elettronica, in relazione ai reperti sequestrati durante le indagini. Tra gli oggetti finiti recentemente sottochiave, vi sono anche due caschi appartamenti alla coppia indagata. E poi, una serie di indumenti: un maglione, una felpa, tre berretti, una giacca mimetica e due torce.
Le operazioni peritali proseguiranno il 3 giugno.
Ricordiamo che nell’inchiesta coordinata dai pm Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina risultano indagati a piede libero (al momento come atto dovuto), il 70enne di San Donaci, Michele Aportone e la moglie Rossella Manieri, 62 anni, orginaria di Copertino, per l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato e violazioni in materia di detenzione di armi.
Difesi dall’avvocato Francesca Conte, hanno nominato come consulente balistico di parte l’ex generale dei carabinieri, Luciano Garofano.
Il fratello e la sorella della vittima, assistiti dall’avvocato Enrico Cimmino ed i genitori, difesi dall’avvocato Vincenzo Maggiulli, hanno nominato il perito balistico Maico Antonio Valerio Turso.
E nelle scorse ore, dopo il decreto di perquisizione informatica, sono finiti sotto sequestro i telefonini ed il computer della coppia indagata per l’omicidio dell’ex carabiniere. Non solo, anche i dispositivi elettronici in uso alla figlia (non indagata), con cui l’ex carabiniere aveva avuto una frequentazione. In precedenza, erano stati sequestrati i dispositivi elettronici della vittima, in cerca di elementi utili alle indagini.
Nei giorni scorsi, invece, vi è stato una nuova perquisizione di armi in casa dei coniugi di San Donaci. Sono stati sequestrati una pistola beretta, due caricatori, numerosecartucce ed anche una scimitarra da collezione, con una lama di 70 centimetri, legalmente detenuti da Rossella Manieri, titolare di porto d’armi. Anche se c’è da specificare che il sequestro è un atto dovuto nell’ambito dell’inchiesta e le armi non hanno un collegamento diretto con l’omicidio.
I risultati dell’autopsia
È stato eseguito, nei giorni scorsi, l’esame autoptico dell’ex carabiniere. Il medico legale Roberto Vaglio, ha rilevato che Nestola è stato assassinato con quattro fucilate. Nel corpo della vittima sono state rilevate una quarantina di lesioni provocate dalla rosa di circa 40 proiettili (pallini), di misure differenti, esplosi dalle quattro cartucce con cui era stato caricato il fucile semiautomatico calibro 12, in mano al killer.
L’omicidio
Silvano Nestolaè stato colpito a morte il 3 maggio, intorno alle 22.00, a pochi passi dall’abitazione della sorella a Copertino, dove era andato a cena con il figlio di 10 anni come quasi tutte le sere. L’assassino che a volto coperto ha premuto il grilletto sapeva di trovarlo lì. Conosceva quell’abitudine e lo ha atteso prima di colpirlo a morte. Ed assieme al killer, non è da escludere che sul luogo del delitto vi fosse un complice.