“È significativo che l’omicidio sia stato commesso – se non programmato – da almeno tre persone che agirono con particolare efferatezza, preoccupandosi immediatamente dopo di disfarsi delle schede telefoniche all’epoca nella loro disponibilità e comunque di farlo sapere a conoscenti ed amici”. E tra di esse compare anche Antonio Esposito, 39enne di Corsano, raggiunto da un’ordinanza di custodia in carcere, come le due complici, per omicidio volontario e rapina aggravata.
Ciò si evincerebbe dalle dichiarazioni di una testimone che affermò di aver visto tre persone nei pressi della casa di Donato Montinaro a Castri, una delle quali trasportava una motosega.
Altri particolari emergerebbero dalle intercettazioni telefoniche degli indagati. Riguardo Esposito, il gip richiama la conversazione in macchina con un altro soggetto. Il primo confidava all’uomo di avere una pistola ed affermava: “Ho detto se ci sono problemi ….io se adesso proprio vuoi sapere..omissis…io ho una pistola adesso…addosso”. E nel prosieguo del dialogo evidenziava la sua attitudine ad uccidere persone, senza scrupoli: “Ho da scontare un anno e tre mesi…stai sicuro che se devo ammazzare una persona…io uccido”. E aggiungeva: “…Io ho le palle sotto non per vantarmi ma ho le palle sotto io e una calibro nove a me non mi manca”.
E ancora, Patrizia Piccinini in una conversazione con Angela Martella (entrambe arrestate) sull’omicidio di Donato Montinaro indicava Antonio Esposito, come l’autore materiale del delitto: “Ha ccisu nu cristianu”.
Non solo, poiché sottolinea il gip nell’ordinanza, l’utenza dei tabulati telefonici che la collocano nell’arco temporale dell’omicidio, è intestata a lui.
Un quarto complice…
Ma oltre ai tre raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere si fa riferimento anche ad un quarto soggetto indagato a piede libero per omicidio volontario in concorso e rapina aggravata. Questi nel corso di un dialogo con Antonio Esposito aveva chiesto informazioni su Angela (Martella) e sullo stato delle indagini. Non solo, poiché in una conversazione con Patrizia Piccinni, la Martella commentava l’episodio in cui l’uomo aveva tentato di venderle la sua autovettura utilizzata per raggiungere il luogo del delitto al fine di eludere le indagini, ma la donna non concordando affermava: “Io la macchina per 12mila euro non la brucio”. Ed il gip aggiunge come nei giorni successivi, la Martella sia stata sul punto di cedere la macchina anche ad un prezzo inferiore a quello riportato nella conversazione. Inoltre, in un dialogo tra Esposito ed il quarto soggetto, il primo con tono preoccupato, alludendo probabilmente all’omicidio di Donato Montinaro, affermava di non avere ancora appreso so notizie dai telegiornali: “Avrei voluto beccare un telegiornale ma non sono riuscito a beccarlo…l’unico complessato come sempre sono io, anzi orchestrato non complessato”. E poi le due donne in un’altra circostanza, transitando dalle parti dell’abitazione dell’uomo, affermavano: “A lui è difficile che arrivino”.
E come sostiene il gip Laura Liguori a proposito del quarto soggetto indagato (nei cui riguardi non è stata avanzata richiesta di misura cautelare): “Il suo coinvolgimento è documentato dal rilevante contenuto delle conversazioni intercettate nel periodo immediatamente successivo all’omicidio, attraverso le quali viene indirettamente chiamato in causa dai suoi complici”.