Omicidio Noemi Durini, dopo l’autopsia si cerca la verità nei telefoni e nelle immagini


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Al via le operazioni peritali sui supporti informatici sequestrati durante le indagini per l’omicidio di Noemi Durini. Si tratta di un accertamento tecnico “non ripetibile” disposto dal pm Anna Carbonara.

Il pool
Erano presenti il dr. Claudio Leone e l’ausiliario Tana Anastasia De Benedittis, nominati dalla Procura dei Minorenni di Lecce; l’ingegnere Luigina Quarta, consulente tecnico di parte per la sorella della vittima; il dott. Giovanni Bassetti, per il padre Umberto Durini; l’ingegnere Paolo Reale per la madre di Neomi (non presente in data odierna).

Tra i reperti che verranno esaminati dagli inquirenti c’è anche il telefonino consegnato dalla madre di Noemi, trovato all’interno di un cassetto. E poi, il cellulare del genitore, quello di L.M. e degli amici della coppia, sentiti a sommarie informazioni.

Non solo, verranno analizzate anche le immagini delle telecamere e dei sistemi di videosorveglianza posti lungo il percorso dalla casa di Noemi fino alla campagna di Castrignano dove è stato il cadavere della studentessa di Specchia. I consulenti effettueranno delle “copie forensi” per poter esaminare scrupolosamente il materiale sequestrato. Il 3 marzo è fissato un ulteriore incontro e l’esito della consulenza dovrebbe essere depositato entro il termine di 45 giorni.

La madre e la sorella di Noemi sono assistiti dagli avvocati Mario Blandolino e Giulia Bongiorno. Invece, l’avvocato Francesco Zacheo difende il papà della studentessa di Specchia. I legali dell’indagato, gli avvocati Luigi Rella e Paolo Pepe, non hanno nominato nessun consulente di “parte”.

Il 16 febbraio scorso, il pm ha nominato il dr. Vincenzo Verdoliva per accertamenti di tipo biologico, genetico e molecolare, al fine di rilevare eventuali tracce di Dna sui reperti e sul materiale oggetto di sequestro.

Nelle settimane scorse, invece, si è tenuto l’incidente probatorio da cui emergerebbe la capacità di intendere e di volere, ma anche di stare in giudizio di L.M.

Infine, pochi giorni fa, il medico legale Roberto Vaglio ha depositato l’autopsia. Noemi Durini sarebbe stata prima accoltella e picchiata a mani nude e poi sepolta viva.

L.M. dai primi di novembre è detenuto presso il carcere minorile di Quartucciu. Il ragazzo è accusato di omicidio volontario con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà, per la morte di Noemi Durini, avvenuta all’alba di domenica 3 settembre, giorno della sua scomparsa.

Sono in corso invece, gli accertamenti deI Carabinieri del Nucleo Investigativo sul meccanico di Patù, tirato in ballo dal ragazzo di Montesardo. Durante la perquisizione in casa di Fausto Nicolì, indagato al momento come atto dovuto, per omicidio volontario e prostituzione minorile, sono stati acquisiti telefonino, computer, pen drive e altri supporti. Nicolì, assistito dall’avvocato Luca Puce, è stato anche ascoltato dagli inquirenti in Procura, negando fermamente ogni addebito.