Operaio morì schiacciato da braccio meccanico, Coricciati ex Sindaco di Martano assolto in Appello


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Arriva l'assoluzione in secondo grado per Massimo Coricciati, ex sindaco di Martano, nel processo sulla “morte bianca" di un operaio.
 
La Corte d'Appello (Presidente Silvana Botrugno) ha ritenuto il 41enne leccese "non colpevole" del reato di omicidio colposo. In primo grado, invece, Coricciati, in qualità di legale rappresentante della ditta proprietaria dell'autopompa, era stato condannato a 2 anni e 6 mesi. I giudici di Appello hanno inoltre accordato uno sconto di pena all'altro imputato, Giuseppe De Bernardis, 62enne nativo di Altamura ma residente a Matera, titolare dell'impresa che doveva effettuare la revisione sul macchinario. L’uomo è stato condannato a 2 anni in secondo grado.
 
Secondo l'accusa, entrambi erano da ritenere responsabili della morte di Andrea Sindaco, il  33enne che rimase schiacciato sotto il braccio di un'autopompa, il 1° agosto del 2009. L'operaio stava lavorando in un cantiere edile ad Otranto.
 
Sindaco era dipendente della ditta di costruzioni "Nuova Otranto s.r.l." e stava effettuando una gettata di cemento con l'autopompa, quando il braccio del macchinario si ruppe, a causa dello stato di ossidazione delle lamiere. Anche due altre parti si staccarono dalla struttura, franando violentemente  su di lui.
 
Secondo l'accusa rappresentata in Appello dal vice procuratore Ennio Cillo, pur essendo "pacifico" che le revisioni fossero state eseguite, Coricciati non avrebbe affidato la manutenzione dell'autopompa ad un'impresa formalmente competente.
 
Invece, i difensori dell'ex Sindaco di Martano, gli avvocati Stefano De Francesco ed Ester Nemola hanno sostenuto che la manutenzione sia stata affidata ad una ditta specializzata in materia e dunque non sarebbe addebitabile alcuna condotta colposa a carico di Coricciati.