Inchiesta “Contatto”, si alla richiesta scarcerazione di un indagato, rigettata per altri cinque


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Il Riesame dice si alla scarcerazione di un indagato, mentre rigetta l’istanza per altri cinque, nell’inchiesta “Contatto”. Il collegio (Presidente e relatore Silvio Piccinno, alatere Antonio Gatto e Maria Pia Verderosa) ha accolto l’istanza dell’avvocato Michelangelo Gorgoni. Antonio Vecchio detto Capoccione, 36 anni di Sogliano Cavour, può così lasciare gli arresti domiciliari.

Gli altri indagati

Invece, Gabriele Antonio De Paolis, 41 anni di Noha (frazione di Galatina); Paolo Mengoli, detto zio Pati, 54 anni di Cutrofiano; Paolo De Simone, detto Paulu de lu moru, 47 anni di Sogliano Cavour, rimangono detenuti in carcere.

Infine, confermati i domiciliari per Pierluigi Carechino, 40 anni di Scorrano (detenuto in carcere per altra causa) e Francesco Epifani, 44 anni di Galatina. Il Riesame ha rigettato l’istanza presentata dai difensori dei cinque indagati, che chiedevano l’annullamento dell’ordinanza cautelare emessa dal gip Edoardo D’Ambrosio.

L’accusa

Gli indagati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono assistiti dagli avvocati: Donato Sabetta, Alessandro Mariano e Giuseppe Presicce.

Invece, in un’udienza precedente, il Riesame aveva confermato gli arresti domiciliari per Luciano Biagio Magnolo, ex assessore alle politiche sociali del Comune di Sogliano Cavour, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Gli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna hanno invece sostenuto come non vi sia alcuna prova degli addebiti rivolti a a Magnolo. Sia in merito al trasferimento di somme di denaro in favore delle famiglie dei detenuti che a presunte promesse di posti di lavoro agli affiliati. Ricordiamo che il 5 settembre scorso, vennero spiccati 37 arresti, in applicazione dell’ordinanza emessa dal gip Edoardo D’Ambrosio. Nell’inchiesta “Contatto” condotta dal pubblico ministero Roberta Licci, risultano indagate complessivamente 59 persone.