Presunta truffa con i bonus edilizi, 20 persone rischiano il processo


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C’è la richiesta di rinvio a giudizio per venti persone, per una presunta truffa con i bonus edilizi, ma nella quale sono confluiti anche tre episodi intimidatori, con  case e macchine, date alla fiamme, per ottenere denaro. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 27 marzo dinanzi al gip Tea Verderosa che dovrà decidere se accogliere la richiesta del pm Simona Rizzo. Si tratta di una costola della maxi inchiesta “EasyBonus”, in cui sono contestati a vario titolo i reati di truffa, estorsioni, illeciti tributari, riciclaggio e autoriciclaggio.

Nell’avviso di conclusione delle indagini, comparivano 22 indagati, ma due posizioni sono state stralciate.

Il collegio difensivo

Gli imputati che rischiano di finire sotto processo sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Luca Puce, Davide Micaletto, Simone Viva, Silvio Caroli, Giorgio Caroli, Raffaele Benfatto, Biagio Palamà, Giuseppe Presicce, Salvatore Abate.

Il collegio difensivo potrà avanzare richiesta di riti alternativi, nel corso dell’udienza preliminare.

In base all’impianto accusatorio, gli imputati avrebbero ottenuto illegalmente dei crediti d’imposta per lavori edili spesso inesistenti, attraverso i “superbonus” o i “bonus facciate”. Non solo, se qualcuno non rispettava gli accordi, scattavano le minacce e le intimidazioni.

Vengono anche contestati gli episodi estorsivi avvenuti nella notte tra il 25 e il 26 giugno, e appena cinque giorni dopo, tra il 28 e il 29 giugno, quando venne dato fuoco, in entrambi i casi,  ad un’abitazione di Presicce-Acquarica. Dietro quegli incendi, secondo la Procura, c’era Orazio Preite, 41enne di Taurisano, con diversi precedenti penali, tra cui un tentato omicidio, il quale compare tra i 20 imputati. Il motivo degli incendi era legato alla pretesa  di 150 mila euro dal proprietario Giorgio Monsellato, come parte dei proventi delle pratiche sui bonus edilizi. E ancora, 10 giorni dopo gli attentati incendiari, attraverso un intermediario, Preite sarebbe riuscito a farsi consegnare l’intera somma.

Anche Antonio Tommaso Memmi (un altro dei 20 imputati), 71enne di Casarano, avrebbe subito un atto intimidatorio. Il 2 dicembre del 2022, una villetta e due auto vennero date alle fiamme per costringerlo a versare 100mila euro. Anche in questo caso, si parla di una parte dei presunti proventi ottenuti con la truffa sui bonus fiscali.

Tra i 20 imputati compare anche Albano Galati, 58enne di Taurisano, che risponde dell’accusa di aver accoltellato la moglie  Aneta Danelczyk, 49enne di origini polacche. Galati è già finito sotto processo per omicidio.