Operazione ‘The Tower’, per pusher in gonnella arriva la condanna a 10 anni


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Si conclude con una dura condanna, il processo a carico di una 46enne, accusata di spaccio di droga tra Veglie e Torre Lapillo.
  
Il giudice monocratico Fabrizio Malagnino ha inflitto la pena di 10 anni, nei confronti di Patrizia Conversano di Veglie. L'imputata rispondeva del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed è stata condannata per un solo episodio, mentre per gli altri due è stata assolta. Il suo difensore d'ufficio, l'avvocato Tania Rizzo, ha chiesto l'assoluzione della propria assistita ritenendo che non ci fosse alcuna prova oggettiva per ritenerla colpevole. A carico dell'imputata, vi sarebbero soltanto alcune intercettazioni da cui non emergerebbe con certezza l'identità della Conversano. Infatti, alla 46enne di Veglie, non è mai stata sequestrata sostanza stupefacente.
  
Ricordiamo che si tratta dell'ultimo verdetto dellinchiesta denominata “The Tower” e che Patrizia Conversano è l'unica imputata che ha scelto di andare a dibattimento. Il nome dell'inchiesta, fa riferimento alla nota fortezza di Torre Lapillo, nei pressi della quale si svolgeva l’attività di spaccio che aveva portato, a maggio 2013, all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, coordinati dal capitano Nicola Fasciano, e disposti dal gip del Tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, su richiesta del pubblico ministero Antonio De Donno.
  
Tutto ebbe inizio con il rinvenimento di 41 grammi di cocaina nelle tasche di un uomo originario di Leverano. L’attività investigativa si avvalse dell'ausilio di numerose intercettazioni telefoniche, nelle quali si parlava spesso di “voglia di caffè”.
  
Secondo l’ipotesi accusatoria, il gruppo aveva messo in piedi un giro illecito di scambio di droga e metadone tra la marina ionica, nel periodo estivo, e Veglie, in quello invernale.
  
Il gup Antonia Martalò al termine dell'udienza preliminare del gennaio 2014 ha prosciolto con formula piena Giuseppe Calcagnile, l’appuntato della Guardia di finanza di 49 anni di Veglie, in servizio presso la Compagnia di Otranto. Hanno patteggiato la pena il 55enne Flavio Mello, di Veglie e Salvatore Melendugno, 43 anni, di Squinzano che hanno rispettivamente patteggiato una condanna ad un anno e dieci mesi di reclusione, pena sospesa il primo e a sei mesi il secondo.
Lo stesso giudice ha condannato successivamente, al termine del giudizio con rito abbreviato, Cosimo Albanese, 64enne originario di Veglie, a 3 anni e due mesi di reclusione; Tommaso Albanese, 62enne, a 2 anni e dieci mesi di reclusione; Armando Zuccaro di 40 anni, a otto mesi. Assolti, invece, Dario Paladini, 37enne di Veglie; Cosimo Muscogiuri, 37enne originario di San Pietro Vernotico.