Operazione Twilight: scarcerati gli altri Persano. Cade l’accusa l’associazione mafiosa per Briganti


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Cade la contestazione di associazione mafiosa per molti indagati e cinque di loro vengono scarcerati.

Il collegio presieduto dal giudice Silvio Piccinno (a latere Antonio Gatto e Anna Paola Capano) ha accolto in buona parte, le istanze avanzate dagli avvocati difensori. Il Riesame ha dunque annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Cinzia Vergine su richiesta del pm Alessio Coccioli, per Oronzo Persano, 58 anni, assistito dall'avvocato Gabriele Valentini; Giuliano Persano, 57 anni, anch'egli di Lecce, difensore difensore Ladislao Massari;Giacomo Mario Profilo, 67enne, di Campi Salentina, difensori Antonio Savoia e Giuseppe Corleto; Maurizio Persano, 55 anni assistito dal legale Marco Epifani.
 
Riguardo Pasquale Briganti, detto Maurizio, 47 anni, leccese, difeso dagli avvocati Ladislao Massari e Antonio Savoia,è stata esclusa l'associazione mafiosa ( non nel "merito"), ma perché in questo caso specifico non era possibile contestargliela. Briganti rimane comunque in carcere per gli altri reati. Anche perRemigio Garrafa, 44 anni,è "caduto" in sede di Riesame, il 416 bis .Egli ha ottenuto gli arresti domiciliari ed è difeso dall'avvocato Benedetta Frezza. Nei prossimi giorni è atteso il deposito delle motivazioni del Riesame.
 
Al termine della scorsa udienza sono tornati in libertà, i fratelli Fabio e Stefano Persano, 49 e 43 anni, I giudici del Tribunale del Riesame hanno accolto l’istanza di scarcerazione presentata dai legali degli indagati, gli avvocati Francesco Spagnolo e Luigi Corvaglia. I Persano hanno lasciato il carcere di Borgo San Nicola. Il collegio ha inoltre disposto il dissequestro dei beni.
Ha ottenuto la scarcerazione anche Massimo Paladini, 54 anni di Lecce, difensori Paolo Cantelmo e Corrado Passabì.
 
Stesso discorso, per altre quattro persone. Mario Lagonigro, 70 anni, di Lecce, avvocati Federica Conte e Giorgio Giannaccari; Luigi Sparapane, 58 anni, nato a Soleto e residente a Galatina, difeso dal legale Antonio Savoia e Gianfranco Pati, assistito dall'avvocato Pantaleo Cannoletta sono stati scarcerati all'esito di una precedente udienza. Alessandro Fago, 45enne di San Pietro Vernotico difeso dall'avvocato Ladislao Massari, invece, è stato ristretto ai domiciliari, poiché già detenuto per altra causa. Venerdì prossimo ci sarà una nuova udienza in cui verrà vagliata la posizione di altri indagati.
 

Gli indagati ( complessivamente 82 persone) rispondono a vario titolo ed in diversa misura dei reati di: associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa finalizzata a truffe e riciclaggio, usura aggravata, sfruttamento della prostituzione, sostituzione di persona, detenzione e spaccio, ricettazione, falso materiale.
 
provvedimenti cautelari eseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce traggono origine da un’altra importante e analoga attività d’indagine, denominata Shylock, che ha accertato l’esistenza di un’associazione di tipo mafioso, operante nella provincia di Lecce, dedita all’usura, alle estorsioni e al riciclaggio. È proprio dalle denunce presentate da un imprenditore vittima di usura e dalle dichiarazioni rese da Alfredo Scardicchio, indagato che decise di collaborare dopo il suo arresto, che nel 2011 prende corpo un altro filone d’indagine.
 
In particolare, le sue dichiarazioni hanno disvelato le prime prove dell’esistenza di un gruppo mafioso, ricollegabile ai fratelli Persano e a loro cugino Oronzo Persano (già condannato per 416 bis), attivo, tra l’altro, in materia di usura ed abusivo esercizio di attività finanziaria. Con le prime dichiarazioni di Scardicchio, si sono accertate le identità delle vittime dell’usura che, con le loro dichiarazioni (20 denuncianti hanno contribuito a  scoprire il panorama criminoso e le connivenze anche di 6 funzionari di banca), hanno contribuito a individuare un’analoga corporazione mafiosa facente capo alla famiglia Caroppo, nome storico legato alla SCU e al clan denominato “Nisi – Caroppo”. Nel corso dell’indagine è emersa, inoltre, una frangia di tutto rilievo nel panorama leccese della SCU e cioè quella legata a Pasquale Briganti detto Maurizio (già condannato per 416 bis) e Luigi Sparapane (operante su Galatina), entrambi storici esponenti della criminalità organizzata.
 
Il Nucleo investigativo ha eseguito anche i sequestri preventivi inerenti: 36 immobili (appartamenti, villette residenziali e terreni); quattro attività commerciali; una autovettura; due società a responsabilità limitata; due imprese individuali, circa 30 rapporti bancari per un valore, approssimato per difetto, di circa 10 milioni di euro.