Finiscono sotto processo in sei per un contributo assistenziale di 40 euro ad un cittadino, senza rispettare l’iter amministrativo.
Il gup Giovanni Gallo ha rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e falso ideologico e materiale il sindaco di Melissano Roberto Falconieri, il suo vice Giovanni Caputo, gli assessori comunali Cosimo Marino e Giuseppe Macrì, il dirigente dei Servizi finanziari Daniele Scarlino, l’ex responsabile degli Affari generali Luigi Giorgio Caputo (solo per abuso d'ufficio). Dovranno presentarsi il 4 luglio, davanti ai giudici della seconda sezione collegiale, per l'inizio del processo. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dall'avvocato Luigi Covella e Massimo Fasano.
Giudicato con rito abbreviato, l’ex segretario comunale Giancarlo Ria è stato assolto per i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale, ma anche soppressione di atti veri "perché il fatto non costituisce reato". L'ex segretario è difeso dall'avvocato Anna Grazia Maraschio.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Emilio Arnesano, nel gennaio 2012 Scarlino avrebbe consegnato 40 euro ad un cittadino, su autorizzazione dell’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Macrì. Per far ciò, avrebbe compilato e firmato un falso buono d’anticipazione, facendolo falsamente risultare consegnato ad una dipendente dei Servizi sociali.
Gli indagati, poi, avrebbero ratificato la delibera, compiendo un abuso d’ufficio. Il richiedente, in precedenza, aveva invocato il contributo all’ex vicesindaco Valeria Marra, ricevendone un diniego. La stessa procedura sarebbe stata utilizzata dallo stesso Scarlino qualche giorno prima, per un altro contributo di 20 euro. Tutti gli altri indagati Falconieri, G. Caputo, Marino, Macrì e Ria (oggi assolto), avrebbero anche falsamente certificato, attraverso un'altra delibera, la presenza dell’ex vicesindaco Marra (in realtà assente), allegando una proposta con la sua firma. Questa era stata apposta in un atto relativo ad un’altra cittadina.