Processo Skipper su traffico internazionale di droga, nuove rivelazioni contenute in un memoriale


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Presenta un memoriale di 11 pagine, uno degli imputati del processo relativo al blitz “Skipper”, con cui venne smantellato una consolidata e capillare rete criminale locale dedita stabilmente al commercio transazionale di cocaina.

Durante la prima udienza del processo, dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale (Presidente Annalisa De Benedictis), è stato depositato il documento, che Luca Pavese, 46 anni di Pulsano, (provincia di Taranto), detenuto in carcere, aveva consegnato agli agenti della polizia penitenziaria. E che potrebbe far emergere importanti retroscena sull’operazione investigativa che nel mese di febbraio portò a oltre 20 arresti.

Luca Pavese, assieme a Massimo Bacio Terraccino, 39 anni di Napoli ed Antonio Cosimo Drazza, 39enne di Nardò (assistito dall’avvocato Francesca Conte) hanno scelto il rito ordinario.

Luca Pavese è assistito dagli avvocati Carlo Gervasi e Giuseppe Altieri.

Nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Cinzia Vergine, compare il nome di Luca Pavese tra gli indagati di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo la Procura, Pavese in concorso con altri soggetti, vendeva quantitativi di cocaina sulle piazze di Taviano, Taranto, Nardò, Scorrano, Lecce e Ruffano.

Non solo, poiché emergono anche retroscena sul piano criminale di far fuori un pregiudicato, ritenuto un informatore della polizia giudiziaria. Prima pensando di fargli saltare in aria la barca e poi mettendo in pratica altri sistemi “esplosivi”. E vengono raccolte le dichiarazioni del pentito tarantino V.M. (indagato) su di una serie di attentati falliti, risalenti all’estate del 2016. Difatti, questi, in concorso con Giovanni Rizzo, Pierpaolo Pizzolante, Angelo Donato Rainò e Luca Pavese (tutti arrestati) e con M.P., M. L. ed A.R. (indagati) sono accusati di tentato omicidio.

Nel giugno 2016, V.M., previo incarico ricevuto dal M.L, posizionava sotto la Panda rossa del pregiudicato una bomba al tritolo realizzata artigianalmente da lui assieme ai sodali che, nonostante l’attivazione del telecomando da parte del Pizzolante, esplodeva parzialmente.

Successivamente, V.M., sempre su incarico di M.L., munito di muta, guanti, passamontagna, casco, pistola con due caricatori pieni (forniti da Giovanni Rizzo e Pizzolante), attendeva nelle campagne di Acquarica del Capo il pregiudicato con l’intenzione di spararlo, ma l’uomo non giungeva sul luogo.

Anche se c’è da sottolineare che al termine dell’udienza, davanti ai giudici del Riesame è caduta l’accusa di tentato omicidio per Giovanni Rizzo, Pierpaolo Pizzolante, Angelo Donato Rainò (assistiti dall’avvocato Biagio Palamà).

Gli altri imputati

Hanno chiesto il rito alternativo ( abbreviato o patteggiamento) tutti gli altri imputati: Pierpaolo Pizzolante, 30 anni di Acquarica del Capo, 30 anni; Gigi Basilicata, 52 anni di Napoli; Giovanni Rizzo, 52 anni, di Taviano; Andrea Rizzo, 30 anni di Taviano; Nicolò Urso, 22 anni di Presicce; Donato Angelo Rainò, conosciuto come Donatello, 53enne di Taviano; Ciro Pizzo, 27 anni di Napoli; Silvestre Attianese detto Silvio, 37 anni, di Villa Literno, (provincia di Caserta); Giuseppe Amato, 65 anni di Scorrano, detto Padreterno; Antonio Cioffi, 70 anni di Nardò e Giuseppe Ascione, 50 anni, di Napoli

E poi, Altin Shehaj, 42 anni, albanese residente a Melissano; Francesco De Paola, 66 anni di Acquarica del Capo, conosciuto come Fucilla; Antonio Clemente, 38 anni, di San Donaci, provincia di Brindisi; Mario Attianese, 44 anni, di Villa Literno, (Caserta); Errico Sinistro, 45 anni di Lecce; Roger Nebiu, 29 anni, di origini albanesi residente a Taviano; Hicham Kabouri, 46 anni, di origini marocchine ma residente a Ruffano; Gianluca Saiella, 53 anni di Roma e Corrado Lanzilli, 53 anni di Napoli.

Sono state  invece stralciate le posizioni di Aldo Giannotta, 30 anni, di Acquarica del Capo, ma residente ad Amsterdam, ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale ed arrestato in Brasile; Patrick Sasha Esser, 32 anni di Acquarica del Capo; residente a Taviano; Orazio De Cuia, 41 anni di Talsano; Amedeo Giannoccaro, 65 anni di Fasano; Liliana Maria Do Nascimiento, 47 anni di origini brasiliane; Vito Nicola Mandrillo, 29 nni di Taranto; Marcello Lucchese, 46 anni di San Giorgio Ionico; Massimo Padula, 44 anni di Pulsano ( Taranto); Giuseppe Quaranta, 46 anni di Lecce; Klodian Shehaj, 38 anni di Taviano; Giovanni Tunno, 36 anni di Racale.

Il collegio difensivo

Sono assistiti dagli avvocati Biagio Palamà, Chiara Brandolino, Mario Coppola, Francesco Fasano, Francesca Conte, Stefano Stefanelli, Vincenzo Blandolino, Alberto e Luigi Corvaglia, Ladislao Massari, Angelo Ninni, Pantaleo Cannoletta, David Alemanno.