Era accusato di molestie sessuali ai danni di una turista tedesca, all'epoca 14enne, in vacanza nel Salento, ma per un impiegato è arrivata l'assoluzione con formula piena. I giudici della prima sezione penale collegiale (Presidente Gabriele Perna) hanno ritenuto il 28enne A.L. di Perugia "non colpevole" del reato di violenza sessuale "per non aver commesso il fatto".
Accolta, dunque, la tesi difensiva degli avvocati Riccardo Giannuzzi e Tommaso Valente. I legali, durante la discussione in aula, hanno sottolineato l'assoluta mancanza di prove per ritenere il giovane perugino responsabile degli abusi. La 14enne ascoltata dagli inquirenti, non sarebbe stata in grado di riconoscere nel proprio assistito, la persona che si sarebbe intrufolata nella tenda abusando di lei.
La ragazzina, il 5 agosto di tre anni fa, si trovava in un camping a Torre Rinalda, assieme ai genitori ed una vasta comitiva, per un campo-scuola di preghiera spirituale. Mentre era da sola, secondo l'accusa, il giovane umbro ne avrebbe approfittato per infilarsi nella tenda. Il ragazzo l'avrebbe spinta a terra per poi palpeggiarla e toccarla nelle parti intime. La turista tedesca sarebbe riuscita a divincolarsi e, urlando in cerca di aiuto, sarebbe riuscita a mettere in fuga l'aggressore. Successivamente, accompagnata dal padre, sarebbe andata alla ricerca del molestatore. A un certo punto, avrebbe notato un giovane tra un nutrito gruppo di persone che, come dichiarato in sede di denuncia, "Pareva essere proprio quello che mi aveva fatto violenza". Il padre sarebbe così intervenuto, sferrando un pugno al ragazzo umbro.
Subito dopo la ragazzina, assieme al genitore, avrebbe sporto denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Santa Rosa. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Capoccia.