Nella mattinata odierna è stato sentito in aula il dottor Alfonso Migali, titolare dell'omonima farmacia, candidato alle elezioni comunali del 2012 per "Io Sud".Il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Guglielmo Cataldi, ha posto al farmacista alcune domande. Ecco alcuni passaggi della deposizione di Migali, sentito in qualità di teste del pubblico ministero nel processo "Eclissi" che si sta celebrando con il rito ordinario.
Pm Cataldi: "A chi si è rivolto per l'affissione dei manifesti elettorali ed ha mai ricevuto minacce?"
Dr. Migali: Mi sono rivolto a una prima persona che conoscevo e poi mi hanno presentato un'altra persona durante un incontro elettorale. Quest'ultima mi ha detto che se ne sarebbe occupato lui, ma non ho mai avuto la percezione di essere minacciato. Mi ha telefonato, due, tre volte e poi è venuto a trovarmi. Ho pagato regolarmente solo sulla base dei manifesti a me consegnati. Forse un euro ciascuno.
Da chi le sono state indicate tali persone?
Dr. Migali: Durante incontri di natura elettorale. La seconda persona mi ha detto che il primo poteva occuparsi delle marine. Non ricordo se mi ha lasciato una ricevuta o se faceva capo a un'agenzia.
Nelle circa 800 pagine di motivazioni della sentenza "Eclissi" con rito abbreviato, il gup Giovanni Gallo fa riferimento ad un'intercettazione telefonica tra Sergio Marti e il farmacista Alfonso Migali, candidato alle comunali per "Io Sud". Secondo quanto sostenuto dal giudice, la conversazione svelerebbe "l'esercizio della violenza e della minaccia nei confronti di quei soggetti che non si affidavano al suo gruppo per l'affissione dei manifesti elettorali".
Ecco uno stralcio dell'intercettazione del 25 aprile 2012: "Buon giorno dottore, …ciao…salve…Sergio sono…sto passando perché ho appena fermato un ragazzo….giustamente…che gli hai dato i manifesti…non mi sembra neanche una cosa corretta…se stai la passo" .
Secondo il giudice Gallo, ciò che era avvenuto tra i due interlocutori poteva essere ricostruito in un'intercettazione telefonica, tra Marti ed M.D.M, avvenuta una mezz'ora dopo.
"Scusami un attimo, …adesso mi sono litigato con il dottore…della farmacia…perché quasi gli faccio il volantinaggio…e poi stamattina dà i manifesti……….tanto a Lecce non li puoi attaccare lo stesso……ho detto a me elemosina non me ne devi fare…..tanto i manifesti tuoi nelle marine li fai…portali a chi vuoi…."
Ritiene il dr. Gallo, che le minacce convincevano Migali a consegnare i manifesti al gruppo di attacchini capeggiato da Marti, sicché in un'altra telefonata del 27 aprile, il farmacista lo richiamava " ascolta…c'è…eeee… però …perché io… quanto tempo impieghi…Quand'e che puoi passare un attimo……va bene, va bene..okay!..d'accordo, grazie".
Il giudice esprime i convincimenti nelle motivazioni della sentenza in cui si sofferma sulle ingerenze di elementi criminali legati alla Sacra Corona Unita nell'affare delle affissioni elettorali. In particolare, nella pagine riguardanti il presunto ruolo assunto da Vittorio Castelluzzo, titolare dell'agenzia che si occupava dell'affissione dei manifesti. Egli rispondeva di concorso esterno in associazione mafiosa ed il pm, al termine del processo con rito abbreviato, aveva invocato 7 anni di reclusione. Invece, il gup ha assolto l'imputato, assistito dall'avvocato Riccardo Giannuzzi" per non aver commesso il fatto.
Si torna in aula il prossimo 15 maggio, innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Roberto Tanisi).
Gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario sono: Mario Blago, 62 anni di Lecce; Giovanni Bramato, 38 anni di Torre Pali, Marina di Salve; Luigi Buscicchio, detto “zio Gino”, 58 di Lecce; Fahir Sharawui, Fabio Lanzillotto, 31, di Galatone; Ubaldo Luigi Leo, detto “Aldo”, 51, di Lecce; Sergio Marti, 42, di Lecce; Stefano Monaco, 25, di Lecce; di Cutrofiano; Luigi Antonio Rollo, 59, di Lizzanello. Invece il Comune di Lecce si è costituito di parte civile attraverso l'avvocato Tiziana Bello.
Il collegio difensivo del processo Eclissi, per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario, è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Antonio Savoia, Paolo Cantelmo, Luigi Rella, Stefano Prontera, Ladislao Massari, Alessandro Stomeo, Luigi De Mitri Aimone e Stefano Pati.