Avrebbe molestato la nipotina tra il 2008 ed il 2010 e adesso il presunto nonno-orco finisce sotto inchiesta. Il pubblico ministero, Maria Vallefuoco ha formalizzato l'avviso di conclusione delle indagini, con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata, nei confronti di un 70enne residente ad Arnesano. L'indagato, attraverso il suo difensore l'avvocato Paolo De Giorgi, potrà produrre memorie difensive o chiedere di essere ascoltato, prima che il pm chieda al gip, il rinvio a giudizio.
La decisione del sostituto procuratore Vallefuoco è maturata anche in base all'esito della consulenza dell'assistente sociale, depositata dopo l'incidente probatorio. Il pm poteva decidere se proseguire le indagini oppure archiviare il procedimento ed ha intrapreso la prima strada.
La presunta vittima, una ragazzina di 17 anni, ma di appena dieci all'epoca dei fatti, era stata sentita in aula dal giudice. Dinanzi al gip Cinzia Vergine, difatti, si era tenuto in data 9 dicembre l'ascolto della ragazzina e di sua cugina, alla presenza dell'assistente sociale nell'ambito dell'incidente probatorio.
La giovane avrebbe confermato gli abusi nell'ambito dell’ascolto protetto, durato circa quattro ore. Inoltre, ha chiarito la dinamica delle "attenzioni particolari", riservatele a suo dire, dal nonno paterno nella sua abitazione di Arnesano. Subito dopo è stata la volta della cugina di primo grado della presunta vittima, la quale avrebbe raccolto nel tempo, le confessioni della ragazza.
Gli episodi di violenza sessuale si sarebbero verificati, secondo l'accusa, quasi quotidianamente in un ambiente famigliare che andava sfaldandosi gradualmente, anche a causa della separazione dei genitori. Le toccatine nelle parti intime ed i palpeggiamenti, sarebbero avvenuti, sia in casa del nonno dove ella viveva, mentre tutti gli altri membri della famiglia dormivano (vi erano anche i due fratelli), che durante il tragitto verso scuola. Il nonno, difatti, mentre accompagnava in macchina la nipotina, l'avrebbe molestata, cercando anche di farsi " toccare" da lei.
La minore decise di denunciare i presunti abusi (la querela è stata formalmente presentata dalla madre l'anno scorso) nonostante il padre non le credesse e avesse cercato di minimizzare i fatti. La decisione definitiva fu comunque presa, dopo il litigio della ragazzina con il fratello; esasperata da una situazione famigliare divenuta insostenibile, avrebbe deciso di "vuotare il sacco".
Attualmente la presunta vittima vive con la madre, mentre il resto della famiglia ancora in casa del nonno paterno.