Avrebbe "coperto" il marito deceduto circa un anno e mezzo fa, rendendosi "complice" per i continui abusi sessuali su alcuni scolaretti ed è stata condannata a 8 anni. Il collegio della seconda sezione penale presieduto dal dr. Roberto Tanisi, a latere Maria Pia Verderosa e Pasquale Sansonetti, ha ritenuto una maestra in pensione di 71 anni, residente in un Comune della Grecìa Salentina, colpevole di gravi reati quali violenza sessuale aggravata, perché nei confronti di minori, e corruzione di minorenne.
Il collegio ha tenuto conto nel conteggio della pena soltanto delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. I giudici hanno disposto una provvisionale di 10mila euro per le vittime di abusi sessuali e di 5mila euro per gli scolaretti che avrebbero subito molestie sessuali. Non solo, anche il risarcimento danni da quantificare in separata sede e l'Interdizione da pubblici uffici perpetua.
I genitori di ben 8 ragazzi, si sono infatti costituiti parte civile con gli avvocati Marco Castelluzzo, Carlo Sariconi e Antonio Amato. I giudici hanno dunque presumibilmente accolto la tesi del pubblico ministero e degli avvocati di parte civile, secondo i quali, la maestra avrebbe dovuto assumere una posizione di garanzia nei confronti dei giovani alunni.
Il sostituto procuratore Massimiliano Carducci, nel corso della sua requisitoria tenutasi nell'udienza scorsa, ha invocato 15 anni di carcere per l'imputata. Secondo il pm ( titolare dell'inchiesta, la dr.ssa Angela Rotondano) anche se le violenze ai danni degli scolari in tenera età, sarebbero state compiute "materialmente" dal marito (egli essendo deceduto a processo in corso, non può essere giudicato dal tribunale penale), la moglie sarebbe comunque da condannare per la "consapevolezza" degli orrori che avvenivano in quella struttura adibito a doposcuola "improvvisato" ( una sorta di garage) o in altri luoghi per mano del coniuge, "macchiandosi" dunque di una gravissima condotta concorsuale.
La donna aveva l'obbligo di tutelare i minori e di intervenire di fronte agli abusi sessuali compiuti dal marito, ai danni dei bambini a lei affidati. Invece, in certe occasioni, avrebbe esclamato frasi del tipo "Non incolpate sempre …date sempre la colpa a…". Gli agghiaccianti atti di violenza fisica e psicologica si sarebbero consumati tra il 2007 ed il 2009, a volte anche alla presenza degli altri bambini. La maggior parte degli episodi "incriminati" sarebbero avvenuti nella sede delle lezioni, ma anche presso un campeggio nella zona di Gallipoli, o in altre località balneari; qui, i piccoli, di età compresa tra i 7 ed i 14 anni si recavano addirittura accompagnati dai genitori ( naturalmente ignari di tutto) per far visita alla coppia. Svariate e incredibilmente oscene le violenze subite dagli scolaretti ( sia dai maschietti che dalle femminucce): palpeggiamenti, toccatine, e addirittura penetrazioni vaginali e anali. Essi certe volte erano costretti a compiere a loro volta, ad esempio, masturbazioni o rapporti orali.
Già nel corso dell'anno 2007, alcuni genitori avrebbero cominciato a sospettare che in quel doposcuola avvenissero strane cose, ma fu solo nel 2009 che cominciarono le prime denunce nei confronti della coppia. Infatti, la sorella di una delle vittime, vedendo in televisione un servizio ad un tg in cui si parlava di un violentatore di ragazzini, avrebbe raccolto la "testimonianza" del fratellino che affermava come l'uomo visto nelle immagini gli ricordasse il marito della maestra. A quel punto i genitori si sarebbero confrontati tra di loro e grazie alla loro "mediazione" e ad un continuo dialogo, i ragazzini avrebbero cominciato a raccontare gli abusi sessuali.
Il difensore dell'imputata, l'avvocato Tania Rizzo, ha chiesto l'assoluzione per la propria assistita "perché il fatto non sussiste".