Autorizzazioni e deroghe ottenute dai proprietari del lido “Bahia del Sol” di Porto Cesareo, grazie ad un fitto sistema di conoscenze politiche?
Il collegio della seconda sezione collegiale ha assolto tre imputati, “perché il fatto non sussiste”.
Tra di essi, il sindaco Salvatore Albano; Fernando Antonio Basile (già primo cittadino di Porto Cesareo); l’imprenditore Luca Mangialardo; l’istruttore tecnico e geometra Maurizio D’Andria. Condanna ad 1 anno solo per il militare Stefano Stella, dipendente dalla capitaneria di porto di Gallipoli, per rivelazione di segreto d’ufficio.
In precedenza, il pubblico ministero ha chiesto la condanna ad 1 anno e 6 mesi per Albano e 1 anno e 2 mesi nei confronti di Mangialardo. Invocata l’assoluzione per tutti gli altri.
I cinque imputati rispondevano, a vario titolo e in diversa misura dei reati di: abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale in atto pubblico. Sono difesi dagli avvocati Antonio Quinto, Luigi Covella, Paolo Spalluto, Giuseppe Romano, Angelo Vantaggiato, Marco Greco, Lavinia Gala.
Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina e coordinate dal pm Antonio Negro, sono state effettuate tra il 2011 e il 2012.
L’inchiesta si occupò di tutta una serie di presunte connivenze tra imprenditori, esponenti politici e militari. Venne fuori come Luca Mangialardo avesse beneficiato di alcune autorizzazioni in deroga ai limiti acustici, pur consentite dalla normativa vigente. Alcune di esse dovevano essere solo temporanee e ben distanziate nel tempo. In alcuni casi, la documentazione per accordare le deroghe sarebbe persino stata prodotta al di fuori degli orari d’ufficio.
L’episodio specifico che tocca il pubblico ufficiale Stefano Stella, riguarderebbe un controllo avvenuto ai primi di luglio del 2011; il militare, quel giorno comunque non in servizio, avrebbe contattato Luca Mangialardo per metterlo in guardia di un imminente controllo della guardia costiera.
Lo stabilimento balneare “Bahia del Sol”, in località Torre Lapillo, fu travolto già in passato da un’ondata di provvedimenti giudiziari e sequestri per abusi edilizi poi comunque sanati.