Arriva la richiesta di archiviazione della Procura di Lecce sull’omicidio-suicidio di Squinzano. L'istanza è stata depositata dal sostituto procuratore Stefania Mininni. Spetta comunque al giudice delle indagini preliminari l'ultima parola sulla vicenda per capire se il fascicolo d'indagine finirà o meno al macero.
Ricordiamo che il 9 agosto scorso, l'intera comunità squinzanese è stata colpita al cuore, dalla mano assassina di un marito geloso. Il 45enne Sergio Pagano si era lasciato da un paio di mesi con la moglie Paola Marzo, parrucchiera 40enne, da cui ha avuto due figli. I due, dopo la separazione, andarono a vivere presso i propri genitori.
Quel giorno l'uomo perse il controllo di sè. Prima litigò con la ex che aveva appena salutato i due figli, spostandosi dalla casa dei suoi per recarsi in via Crocifisso presso una cliente a cui doveva tagliare i capelli "a domicilio".
Poi, Pagano dopo averla seguita, sbucò fuori dalla propria macchina all'improvviso e dopo averla aggredita verbalmente, fece fuoco contro di lei. La donna venne colpita "a morte" da un proiettile indirizzato sotto la nuca.
Subito dopo, l'uomo rivolse l’arma contro di sé e si suicidò sparandosi un colpo in testa. Arrivarono prontamente i soccorsi: per la donna non c'era più nulla da fare, mentre l'ex marito viene trasportato d'urgenza al Fazzi, dove morì poco dopo. Arrivarono anche i carabinieri della locale stazione per effettuare i primi rilievi sul luogo della tragedia.
Adesso resta il cordoglio per due famiglie distrutte dal dolore e per i figli ( entrambi minori e di cui, evitiamo di specificare l'età) rimasti orfani di entrambi i genitori; le altre ipotesi e considerazioni sono soltanto inutili chiacchiere che lasciano il tempo che trovano.