“Il primario può rientrare al lavoro per tutelare la collettività”: Giuseppe Rollo torna in Ospedale


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Potrà tornare a lavorare in reparto a tutela della collettività“. È quanto sostenuto dal Gip di Potenza che ha accolto l’istanza presentata dalla difesa di Giuseppe Rollo, primario di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

I legali Renata Minafra e Ladislao Massari, nelle scorse ore, avevano presentato una nuova istanza, accolta dopo un primo diniego del giudice.

Il medico potrà riprendere la propria attività lavorativa all’interno della struttura ospedaliera, grazie all’autorizzazione concessagli.

La difesa aveva evidenziato due aspetti. Anzitutto l’insusistenza delle esigenze cautelari, dopo oltre un mese e mezzo trascorso ai domiciliari (Rollo fu arrestato, all’inizio di dicembre, nell’ambito dell’inchiesta “Favori&Giustizia” che ha fatto tremare la Procura e la Asl di Lecce), dove si trova ristretto tuttora. E poi c’è l’esigenza di tutelare la collettività poichè, in questo periodo, l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce ha dovuto sopperire alla mancanza di un primario di fama conclamata, in “danno” dei numerosi pazienti.

La vicenda Rollo

Nelle oltre settanta pagine firmate dal gip si parla dell’aiuto richiesto dal pm Arnesano a Giuseppe Rollo, primario di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, per interessarsi ad anticipare l’operazione chirurgica al braccio di un suo familiare a Modena. In una conversazione intercettata, il primario manifesta al magistrato la sua piena disponibilità a contattare un professore emiliano, come da sua richiesta.

“In cambio” avrebbe chiesto al Pubblico ministero di occuparsi di un fascicolo, (di cui è titolare una sua collega), riguardante un signore morto dopo l’anestesia senza arrivare in sala operatoria. Non solo, il pm si sarebbe impegnato a formulare richiesta di archiviazione per un’altra inchiesta di colpa medica.