Dovrà affrontare un processo, un uomo originario di Veglie, ma residente nel Nord Italia, con l’accusa di avere ripetutamente aggredito fisicamente e verbalmente, in stato di ubriachezza, la moglie.
Nelle scorse ore, il gup Marcello Rizzo, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio un 37enne, con l’accusa di maltrattamenti aggravati. Il processo si aprirà il prossimo 7 novembre 2023 dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Lecce, Maddalena Torelli. Intanto, nel corso dell’udienza preliminare, la ormai ex moglie si è costituita parte civile con l’avvocato Simonetta Martano.
Invece, l’uomo potrà difendersi dall’accusa di maltrattamenti nel corso del dibattimento che si aprirà nei prossimi mesi.
Il 37enne, però, è stato prosciolto dal gup dall’accusa di violenza sessuale aggravata. Il giudice ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Marco Pezzuto, difensore dell’imputato. Il legale ha sostenuto con forza l’innocenza del proprio assistito e la necessità di una pronuncia di non doversi procedere per impossibilità di una ragionevole prognosi di condanna, stante la genericità e inconsistenza delle accuse formulate dalla persona offesa.
I fatti contestati si sarebbero verificati, per ben 11 anni, tra il 2006 ed il 2015, tra Veglie ed una cittadina del Nord Italia. Le indagini, coordinate dal pm Luigi Mastroniani, hanno preso il via dalla denuncia della ex coniuge. In base a quanto riferito dalla donna, durante il periodo di convivenza, l’uomo, mosso da scatti di ira e sotto l’effetto di sostanze alcoliche, dopo una serie di litigi scaturiti da futili motivi, l’avrebbe aggredita. In particolare, l’avrebbe spintonata e presa a schiaffi.
Non solo, poiché l’avrebbe anche costretta a subire rapporti sessuali, inducendola ad interrompere la relazione nel 2017.
Come detto, l’accusa di violenza sessuale nei confronti dell’imputato, è caduta al termine dell’udienza preliminare.