Assoluzione con formula piena per tutti gli imputati, al termine del processo sui presunti assenteisti della Regione Puglia, scaturito da un servizio di "Striscia La Notizia”.
Il giudice della prima sezione monocratica Silvia Minerva ha ritenuto non colpevoli del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato:Claudio Ingrosso, 52 anni, di Lizzanello, dipendente presso il Servizio Urbanistica; la 34enne Lucia Montinaro, di Caprarica di Lecce, dipendente presso il Servizio Agricoltura; Maria Addolorata Stefano, 63 anni, di San Donato di Lecce, applicata negli uffici del Servizio Provvedimento Economato e Sergio Oliveti, 61, di Gallipoli, dipendente presso il Servizio Agricoltura. In precedenza, il vpo d'udienza ha chiesto l'assoluzione per Claudio Ingrosso, invocando la condanna ad 1 anno per tutti gli altri.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luigi Rella, Viola Messa, Barbara Fontò e Fabrizio Ferilli.
Invece, per altre tre persone è arrivata l'assoluzione, ("per la lieve tenuità del fatto") nel processo con il rito abbreviato celebratosi nei mesi scorsi dinanzi al gup Simona Panzera. Si trattava di: Anna Maria Giovannelli, 53 anni, di Lecce, dipendente presso il Servizio Attività Economiche Consumatori, Anna Tonia Pepe, 56 anni, di Galatone, in servizio alle Attività Economiche Consumatori, entrambi difesi dall'avvocato Alessandro Caggia e Angela Libertini, 44 anni, residente a Lecce, in servizio all’ufficio Servizio Scuola, Università e Ricerca.
Ricordiamo che ieri il giudice Minerva, prima della discussione in aula, ha emesso un'ordinanza, revocando la visione del video di Striscia La Notizia” (esisterebbe soltanto il montaggio ottenuto e non la versione originaria) poiché ritenuto inattendibile.
Invece, in una scorsa udienza è stato ascoltato un importante testimone. È comparso in aula come teste dell'accusa, Domenico De Pasquale detto "Mingo". L’ex inviato del td satirico, anzitutto, ha sottolineato di essere un attore e non un giornalista, dunque di non aver alcun "obbligo" di riportare la verità dei fatti. Mingo ha poi dichiarato di avere partecipato soltanto al montaggio e di non essere stato presente, quando venne girato il video. Questi ha parlato della "scrematura" che viene effettuata e di rammentare vagamente quanto visto, pur ricordando come il servizio trattasse l'argomento dei badge. Il filmato, ha continuato Mingo, è stato realizzato con la telecamera nascosta dai cosiddetti "ganci", attraverso un lungo piano sequenza.
Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza coordinata dal sostituto procuratore Francesca Miglietta, gli imputati avrebbero abbandonato il proprio posto di lavoro della sede leccese (sita in Viale Aldo Moro) della Regione Puglia, “dimenticando” di segnalare il periodo di assenza ed attestando falsamente la propria presenza a lavoro, attraverso la timbratura della scheda magnetica. Gli episodi, che si sarebbero verificati nel febbraio 2013, avrebbero secondo l'accusa procurato un rilevante danno all’ente regionale, rimasto sguarnito della corrispondente unità lavorativa per diversi giorni e con potenziali disagi per l’utenza.