Processo di Appello “Galatea 2”: assoluzione e prescrizione per Flavio Fasano e altri tre imputati


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Termina con l’assoluzione nel merito e la prescrizione degli altri reati il processo di Appello “Galatea 2” a carico di Flavio Fasano, l’ex sindaco di Gallipoli.

I giudici hanno ritenuto l’imputato non colpevole “perché il fatto non sussiste”, riguardo il reato di abuso di ufficio, nella vicenda dell’assunzione di Mirko Vitali presso il Comune di Parabita, come esperto economico-finanziario (come chiesto dal vice procuratore generale Claudio Oliva).

La Corte (Presidente Riccardo Mele) ha disposto, invece, per intervenuta prescrizione, l’estinzione dei reati di turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio, falso ideologico connesso da pubblico ufficiale, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

Fasano in primo grado era stato condannato a 3 anni e 6 mesi dal collegio della Seconda Sezione Penale (presieduto da Roberto Tanisi, con i giudici a latere Pasquale Sansonetti e Maria Pia Verderosa). Il Pubblico Ministero Elsa Valeria Mignone aveva invocato una condanna a 6 anni.

I fatti contestati sarebbero avvenuti tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, quando era assessore ai lavori pubblici della Provincia di Lecce. Tra di essi, la gara d’appalto per la rimozione della cartellonistica pubblicitaria e la gestione degli spazi pubblicitari, bandita dalla Provincia di Lecce nel mese di dicembre 2008. Fasano è stato assolto già in primo grado per il reato di “corruzione per l’esercizio della funzione”. Non solo, anche per il reato “corruzione propria”, riguardo il presunto appalto all’Istituto Nautico di Gallipoli.

Gli altri imputati

La Corte di Appello ha disposto anche per gli altri tre imputati (sempre per intervenuta prescrizione), l’estinzione dei reati. Cancellata la condanna a 2 anni per Gino Siciliano, 74 anni, amministratore unico della “FIVE SRL”( egli è conosciuto come ex A.D. della Lupiae Servizi); 1 anno e 8 mesi, per Giovanni La Gioia, 40enne imprenditore di Trepuzzi (già assolto in primo grado dal reato di “corruzione per l’esercizio della funzione”); 8 mesi per Michele Patano, direttore tecnico della COTUP, per turbativa d’asta ( assolto dall’accusa di rivelazione di segreto di ufficio).

Assolta, infine, già in primo grado Michela Corsi, impiegata presso l’autorità di vigilanza dei lavori pubblici e accusata ( assieme a Fasano e La Gioia) del reato di “corruzione per l’esercizio della funzione”.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, Andrea Sambati, Viviana Labbruzzo, Stefano De Francesco, Luciano Ancora, Francesco Paolo Sisto, Andrea Fares.

Invece, la Corte di Cassazione, nei mesi scorsi, ha annullato cinque condanne per gli altri imputati coinvolti nello stralcio del processo Galatea 2.

Le dichiarazioni di Fasano

‘Dopo ben nove anni di un processo che non doveva nemmeno mai sorgere, finalmente è stato messo quest’oggi un punto fermo e comunque definitivo: ero e sono innocente su tutto quanto mi è stato mostruosamente contestato! La Corte d’Appello di Lecce ha cassato per intero la Sentenza del Tribunale di Lecce a conferma della giustezza di tutti i motivi d’appello eccepiti
dal mio difensore. Sull’applicata prescrizione per alcuni capi, vale solo la pena di evidenziare come questa è solo il frutto di una gravissima patologia del sistema processo che vede come unici e soli responsabili proprio gli stessi magistrati che per loro esclusiva inerzia impediscono il normale corso della verità processuale!’ Con queste parole Flavio Fasano ha commentato la sentenza dei giudici in un comunicato stampa giunto in redazione nel tardo pomeriggio.