Si conclude con quattro condanne e due assoluzioni il processo di Appello sul tentato omicidio nel pieno centro di Nardò, avvenuto del maggio di tre anni fa.
I giudici hanno, infatti, riformato la sentenza per quattro imputati (escludendo la continuazione). Nello specifico, sono stati inflitti: 15 anni e 3 mesi a Francesco Russo, 65 anni di Nardò (17 anni e 3 mesi in primo grado); 4 anni e 6 mesi ad Angelo Caci, 48 anni detto “Zio Angelo”, originario di Gela, ma residente a Novara (6 anni), assolto gia in primo grado dal reato di tentato omicidio; 3 anni nei confronti di Giampiero Russo, 28 anni di Nardò (4 anni), e Rocco Falsaperla, 45enne di Gallarate (4 anni). Per quest’ultimo, i giudici hanno disposto l’immediata scarcerazione, per il venir meno delle esigenze cautelari.
La Corte ha invece assolto Giuseppe Calignano, 28enne di Nardò (4 anni) ed Evilys Pimentel Roque, 45enne di origini cubane, ma residente a Villa Convento (2 anni e 2 mesi).
Per gli imputati, era già “caduta” al termine del processo di primo grado, l’aggravante delle modalità mafiose.
L’episodio principale dell’inchiesta, condotta dal pm Stefania Mininni, era l’agguato del 16 maggio del 2016 ai danni di Gianni Calignano, raggiunto da un colpo d’arma da fuoco in pieno centro a Nardò. Il 28enne si sarebbe intromesso in dinamiche estorsive che non lo includevano, nel ruolo di “protettore”.
Fondamentali ai fini delle indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce assieme ai colleghi di Nardò e Gallipoli, le dichiarazioni della vittima della tentata estorsione.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Alberto Paperi, Luigi Corvaglia, Francesca Conte, Giuseppe Corleto, Tommaso Valente, David Dell’Atti, Stefano Pati, Francesco Risi e Davide Vitali.