Dovrà ritornare in Appello, in merito alla posizione di tre imputati, il processo “Bamba”, dopo il pronunciamento della Cassazione. Gli ermellini hanno disposto l'annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado, accogliendo il ricorso presentato dai legali di: Massimo Donadei, 37enne di Parabita, accusato di avere organizzato il sodalizio criminale; Carlo De Cagna, 45enne di Scorrano e Tommaso Negro, 41enne di Tuglie.
Donadei, già in secondo grado, aveva usufruito di un notevole sconto di pena, poiché neo-collaboratore di giustizia (la pena è stata ridotta da 20 anni a 16 anni, per le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva). Il suo legale aveva però presentato ricorso in Cassazione, affinché gli venissero riconosciute le attenuanti generiche prevalenti. Infatti, l'avvocato Sergio Luceri, si era richiamato alla sentenza 185 del luglio 2015 della Corte Costituzionale, la quale riconosceva anche per gli imputati con plurirecidività, questo tipo di "attenuanti". Invece, in passato, per i reati di mafia era vietata la prevalenza delle generiche sulle aggravanti. Ricordiamo che Massimo Donadei nell'ultimo mese, è nuovamente balzato agli onori della cronaca per le sue dichiarazioni sull'Operazione "Coltura" che permisero di dare una svolta alle indagini. Già durante il processo di Appello relativo all'operazione Bamba, comunque, Donadei rilasciò alcune dichiarazioni che permisero di fare luce sulle attività illecite del clan Giannelli.
Anche per Carlo De Cagna, difeso dall'avvocato Stefano Prontera, condannato in secondo grado a 13 anni e 9 mesi, si dovrà rifare il processo d'appello. I giudici della Cassazione hanno annullato in toto, la condanna per il reato di associazione a delinquere, finalizzata al traffico di stupefacenti. Infine, per Tommaso Negro (1 anno e 6 mesi in secondo grado), gli ermellini hanno annullato il pronunciamento in Appello relativo all'accusa di traffico di sostanze stupefacenti.
Per gli altri imputati, invece, tutto è rimasto come prima. Ricordiamo che in data 16 maggio 2014, la Corte di Appello presieduta da Vincenzo Scardia aveva emesso in secondo grado le seguenti condanne: 11 anni e 2 mesi per Andrea Misceo, 43 anni, di Parabita; 9 anni e 5 mesi per Lulzimin Krasniqi, 38enne di origine albanese, residente a Matino; 9 anni e 4 mesi per Giorgio Pio Bove, 26 anni, di Parabita; 4 anni e otto mesi per Cosimo Rossetto, 44enne di Matino; 7 anni e sei mesi per Marco Rainò, 25enne di Tuglie; 1 anno 6 mesi per Alessandro Tornese, 29enne di Alezio; 6 anni 10 mesi per Antonio Fattizzo, 21enne di Parabita; 4 anni e 8 mesi la condanna inflitta a Teresa Causo, 72enne di Parabita (madre di Massimo Donadei); 4 anni per Salvatore De Maria Martello, originario di Tuglie ma residente in Svizzera; 4 anni e otto mesi per Alessandro Margarito, 36enne di Parabita; 1 anno e 4 mesi per Emiliano Malagnino di Taurisano.
L'operazione investigativa "Bamba" fu condotta dai carabinieri della compagnia di Casarano nel maggio di 5 anni fa che sgominò un presunto sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti. Si tratta, in realtà, di un'indagine divisa in due tronconi, perché ad alcuni degli arrestati è stato contestato, oltre all'associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, anche il traffico internazionale di armi e munizioni, ( esse sarebbero servite, secondo gli investigatori, per pianificare l'omicidio di quello che è stato definito un rivale del clan Donadei di Parabita, ovvero Biagio Toma, 43enne.
Gli altri imputati sono assistiti dagli avvocati Mario Coppola, Laura Minosi, Donato Sabetta e Carlo Gervasi