Spaccio di droga in città. Cade l’accusa di mafia per due imputati al termine processo bis di Appello “Vele”


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Dopo il processo di Appello bis è caduta l’accusa di mafia per due imputati, ritenuti dall’accusa ai vertici di un gruppo criminale operante nel quartiere “Le Vele” della zona 167 di Lecce ed attivo nel traffico e lo spaccio di droga in città.

Dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione del primo, i giudici della sezione promiscua del tribunale di Lecce, hanno assolto con formula piena “per non aver commesso il fatto” dal reato di associazione mafiosa:  Massimiliano e Gianfranco Elia, rispettivamente di 48 e 51 anni, entrambi di Lecce. La Corte d’Appello ha disposto la riduzione della pena, condannando Massimiliano Elia a 6 anni ed 8 mesi di reclusione (8 anni dopo il primo processo di Appello) e Gianfranco Elia alla pena di 11 anni, 5 mesi e 10 giorni (12 anni, 9 mesi e 10 giorni).

Non solo, pena ridotta in Appello a 7 anni e 10 mesi per Cristian Cito, 35 anni, di Lecce (8 anni e 6 mesi). E poi, assoluzione con formula piena per Antonio Giglio, 51 anni di Brindisi.

Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di droga.

Invece, nel dicembre del 2019, al termine del processo di primo grado con rito abbreviato, è arrivata la sentenza del gup Sergio Tosi. Il giudice ha inflitto, complessivamente, oltre 100 anni di carcere, ma ha disposto anche 22 assoluzioni. Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi portarono nel gennaio del 2019 a 16 arresti. Venne, infatti, sgominato un gruppo criminale operante a Lecce, nel quartiere Le Vele, che controllava parte del traffico e dello spaccio di droga.

Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Mariangela Calò, Antonio Savoia, Luigi Esposito e Giuseppe Guastella.