Processo in abbreviato “Favori e Giustizia”, Procura chiede la condanna per Narracci e Siciliano


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La Procura chiede la condanna per l’ex Direttore dell’Asl Ottavio Narracci e per il dirigente medico Carlo Siciliano, nell’ambito del processo “Favori e Giustizia”.

il pm Anna Gloria Piccininni ha invocato la pena di 6 anni e 7 mesi per Siciliano e di 4 anni e 7 mesi per Narracci. Entrambi hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Riguardo la posizione di Carlo Siciliano, 65 anni di Lecce, il tribunale di Potenza aveva inizialmente revocato l’istanza di abbreviato. Oggi, su sollecitazione della difesa che ha preannunciato un ricorso in Cassazione, il tribunale ha deciso di “revocare la revoca” e il rito alternativo è stato finalmente ammesso.

Nella giornata di domani è prevista la discussione degli avvocati Cesare Placanica del Foro di Roma e Giangregorio De Pascalis del Foro di Trani, difensori di Ottavio Narracci, 61 anni di Fasano. Invece, il 7 gennaio discuteranno Amilcare Tana e Nicola Buccico, difensori di Siciliano.

Infine, in data 8 gennaio prenderanno la parola gli avvocati dell’ex pm Emilio Arnesano, 63enne di Carmiano, per il quale nei giorni scorsi, la Procura ha chiesto la condanna a 12 anni e 6 mesi. Non è stata ancora fissata data della sentenza per i due processi (ordinario ed abbreviato).

Intanto, sempre oggi, ha discusso l’avvocato Antonio Savoia, difensore dell’avvocato Manuela Carbone, 35 anni di Matino, per la quale ha chiesto l’assoluzione, dopo che la Procura ha invocato la condanna a 2 anni..

Le accuse a vario titolo ed in diversa misura sono: corruzione in atti giudiziari; induzione a dare o promettere utilità a pubblici ufficiali e abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio. La prossima udienza è fissata per il 3 dicembre, quando inizieranno a discutere gli avvocati.

Favori a medici e dirigenti della Asl?

Emilio Arnesano sarebbe stato protagonista di svariati episodi di corruzione a favore di medici e dirigenti della Asl di Lecce, amici di Carlo Siciliano, tra cui Ottavio Narracci (direttore sanitario dell’Azienda sanitaria leccese fino al 2015 e da gennaio 2018 direttore generale della stessa),

In primo luogo si sarebbe trattato di favori di carattere economico, tra cui un’imbarcazione di 12 metri venduta da Siciliano ad Arnesano a un prezzo di favore. Inoltre venivano preordinate delle battute di caccia in Basilicata, per compiacere il magistrato. Questo per far ottenere a Narracci l’assoluzione dall’accusa di peculato davanti al Tribunale di Lecce. E poi altri favori ottenuti da altri dirigenti tra cui visite mediche specalistiche per sé e per amici e familiari o la vendita di beni a prezzi irrisori.

Le nuove accuse

Successivamente, nel corso del processo, il pm ha rimodulato una prima volta il capo d’imputazione principale di corruzione in atti giudiziari, incentrato sui rapporti di Emilio Arnesano con il Direttore dell’Asl Ottavio Narracci ed i dirigenti medici Carlo Siciliano e Giorgio Trianni.

Il pm ritiene, attraverso la nuova imputazione, che tra i favori ottenuti da Arnesano, attraverso Siciliano, vi sia anche quello per suo figlio. Le indagini avrebbero fatto emergere la partecipazione del magistrato, su invito del medico, a una manifestazione nel porto turistico di Brindisi, nel luglio del 2014, riguardante la premiazione della Igeco Costruzioni Spa da parte di una società nautica statunitense. In tale circostanza, Arnesano avrebbe chiesto a Siciliano di intercedere presso l’amministratore della società (nei confronti della quale dichiarava di avere in carico un fascicolo processuale) per far assumere il proprio figlio. A partire dal novembre 2014 e fino a maggio del 2015, questi venne effettivamente assunto presso la Igeco con un contratto a tempo determinato. E poi, da maggio a novembre del 2015, il figlio del pm avrebbe ottenuto un posto di lavoro presso la OMNIA Costruzioni Spa (facente parte del gruppo Igeco).

E alcune settimane fa, il pm potentino ha nuovamente rimodulato il capo d’imputazione principale di corruzione in atti giudiziari. Secondo quanto sostiene la Procura di Potenza, Ottavio Narracci avrebbe procurato a un amico di Arnesano, un’assunzione presso un’azienda con un contratto a tempo indeterminato e rinnovato di volta in volta alla scadenza, complessivamente per 18 mesi, fino al 20 novembre del 2018.