Una nuova perizia sul valore e le condizioni della barca che, secondo la Procura, sarebbe stata al centro di un rapporto corruttivo tra il pm Emilio Arnesano ed il dirigente medico Carlo Siciliano.
In mattinata, difatti, nell’ambito del processo “Favori e Giustizia”, in corso presso il Tribunale di Potenza, è stato sentito il consulente della pubblica accusa, dopo che il pm Anna Gloria Piccininni aveva chiesto l’acquisizione di nuove prove sulla lunga e dibattuta questione.
Il collegio giudicante ha stabilito, al termine della deposizione, di disporre una nuova perizia per verificare l’eventuale fondatezza della tesi accusatoria. Prenderà il via da una accurata ricognizione della barca e sarà affidata all’ingegnere Michele Petrozillo, nella giornata di martedì.
Secondo la pubblica accusa, Siciliano avrebbe venduto ad Arnesano un’imbarcazione di 12 metri a un prezzo di gran di lunga inferiore a quello di mercato. E il magistrato avrebbe accettato un pagamento in mazzette di denaro contante. Inoltre, nell’atto di acquisto dell’imbarcazione, sarebbe stato indicato un prezzo d’acquisto simbolico, non corrispondente a quello realmente pagato. In seguito, Arnesano si sarebbe impegnato personalmente, quale pm di udienza, in una strategia processuale tesa a fare ottenere l’assoluzione dal reato di peculato a Ottavio Naracci l’ex direttore generale dell’Asl di Lecce, che in effetti riusciva ad ottenere.
In una scorsa udienza, gli avvocati Amilcare Tana e Nicola Buccico, legali dell’imputato Carlo Siciliano, hanno depositato una relazione tecnica redatta dall’ingegnere nautico Massimo Congedo che ha stabilito come il valore reale della barca fosse di 25 mila e 829 euro.
Secondo il consulente, invece le condizioni della stessa erano fortemente compromesse, poiché l’imbarcazione era stata intaccata da un processo di osmosi, provocandone il deterioramento.
Dunque slitta ancora la discussione del processo “Favori e Giustizia”, in cui prenderanno la parola il pm e gli avvocati.
Gli imputati
Ricordiamo che il pm aveva già rimodulato, con nuove accuse, nel corso di un’udienza del luglio del 2019, il capo d’imputazione principale di corruzione in atti giudiziari, incentrato sui rapporti di Emilio Arnesano, con il Direttore dell’Asl Ottavio Narracci, 60 anni di Fasano e i dirigenti medici Carlo Siciliano e Giorgio Trianni.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Amilcare Tana, Renata Minafra, Luigi Covella, Luigi, Alberto ed Arcangelo Corvaglia, Gabriele Valentini, Ladislao Massari, Antonio Savoia, Nicola Buccico del Foro di Matera, Cesare Palcanica del Foro di Roma, Giangregorio De Pascalis del Foro di Trani.