Gli automobilisti accusati di avere effettuato rifornimenti “a sbafo”, approfittando di un malfunzionamento dell’erogatore di benzina, chiedono di poter risarcire i danni per ottenere l’estinzione del reato e chiudere i conti con la giustizia.
Questa mattina, dinanzi al giudice monocratico Luca Scuzzarella si è svolta l’udienza, nel corso della quale i legali di una decina di imputati hanno avanzato la cosiddetta offerta reale (quantificata in 2.000 euro) che è stata ritenuta congrua dal giudice. Inoltre, è stata stabilita la somma di 1.000 come ristoro delle spese per la parte civile (i proprietari del distributore di benzina). Il giudice ha rinviato al 10 gennaio del 2024. In quella data, si dovrà verificare che il versamento sia stato correttamente eseguito ed il giudice potrebbe disporre l’estinzione del reato e porre fine al processo penale.
Si tratta di una forma di giustizia riparativa prevista dalla riforma Cartabia. I titolari del distributore di benzina sono assistiti dall’avvocato Stefano Chiriatti.
I venti automobilisti finiti sul banco degli imputati sono invece assistiti dagli avvocati: Roberto De Mitri Aymone, Pantaleo Cannoletta, Salvatore Leone, Simona Guido, Ester Nemola, Marco Putignano, Anna Maria Ciardo, Federico Mazzarella, Umberto Leo, Mariangela Spinosa, Mariagrazia Barretta, Loredana Pasca, Angelo Quarta Rizzato, Fabrizio Marra e Giuseppe Serratì.
Gli automobilisti rispondono dell’ipotesi di reato di furto aggravato per l’episodio avvenuto il 3 novembre del 2016 ai danni della stazione Ip, situata in piazza Cosimo Bertacchi, nella marina leccese di Frigole. In seguito, il pubblico ministero Roberta Licci aveva emesso un decreto di citazione diretta a giudizio nei confronti di venti persone. Gli imputati sono per la maggior parte di Lecce o residenti nelle marine limitrofe.
Gli accertamenti investigativi effettuati dagli uomini della Squadra Mobile, si sono avvalsi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza del distributore di benzina e hanno preso il via dopo la denuncia dei gestori dell’impianto. In base a quanto accertato dagli inquirenti, vennero prelevati “a sbafo” ben 784 litri di gasolio e 325 di benzina in un solo giorno.