Illeciti nei lavori del poliambulatorio di Martano? Chieste cinque condanne


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Chieste cinque condanne nel processo relativo all’inchiesta “Unfinished Work”, su di un presunto sistema di malaffare nei lavori di ampliamento del poliambulatorio di Martano, finanziato con i fondi della Comunità Europea per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, nell’ambito del progetto por Fesr Puglia 2007-2013.

Il pm Alessandro Prontera, al termine della requisitoria di ieri, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa), ha invocato la pena di: 4 anni ed 8 mesi di reclusione per Fiorenzo Pisanello, 70 anni di Lecce, in qualità di responsabile dell’Area Tecnica della Asl e Responsabile Unico del Procedimento, ora in pensione e per Antonio Leo, 62enne di Soleto, quale componente dell’Area Tecnica Asl e direttore dei lavori, all’epoca dei fatti; 3 anni e 2 mesi per l’imprenditore Francesco Reddavide, 72 anni di Adelfia, rappresentante legale e amministratore, anche di fatto, della società “Atitecnica 85 s.r.l. e per Salvatore Martinelli, 64enne di Taranto, rappresentante legale della Elettra, s.r.l..

E poi, 3 anni e 3 mesi per Cosimo Partipilo, 59enne di Modugno (Bari), amministratore della società capogruppo e mandataria Edilmat s.r.l. Invece, chiesto il non luogo a procedere per prescrizione, nei confronti di Gaetano Natuzzi, 44 anni di Gioia del Colle, Direttore di cantiere a Martano, in rappresentanza della società mandante Elettra s.r.l. dell’ATI esecutrice dei lavori.

Il pm ha chiesto per questi imputati, la prescrizione per alcuni dei reati contestati, come quello di falso e l’assoluzione per il reato di abuso d’ufficio, che non è più previsto dalla legge come reato.

Chiesto il non luogo a procedere per il reato di falso, sempre per prescrizione, nei confronti di Gaetano Natuzzi, di Gioia del Colle, Direttore di cantiere a Martano, in rappresentanza della società mandante Elettra s.r.l. dell’ATI esecutrice dei lavori.

Il collegio difensivo

Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Luigi Covella, Luigi e Roberto Rella, Giuseppe Corleto, Rosalba Pindinello, Giancarlo Vaglio.

La sentenza è prevista per il 12 gennaio del 2026, al termine delle arringhe difensive.

Nel corso dell’udienza preliminare si era già costituita parte civile l’Asl di Lecce, con l’avvocato Massimo Manfreda, il Comune di Martano, attraverso l’avvocato Martina Giannoccolo e la Regione Puglia, con l’avvocato Daniela Limongelli.

L’inchiesta “Unfinished Work” venne condotta dai finanzieri della Compagnia di Otranto e portò nel 2019, a due misure cautelari ai domiciliari e ad una misura interdittiva.

Le accuse contestate nell’inchiesta erano quelle di abuso d”ufficio, peculato, falso ideologico e materiale, frode nelle forniture pubbliche.

Secondo l’accusa, Fiorenzo Pisanello e Antonio Leo, entrambi pubblici ufficiali, in concorso con gli imprenditori Cosimo Partipilo e Gaetano Natuzzi, avrebbero falsamente attestato che i lavori per il Poliambulatorio di Martano erano ultimati in data 26 ottobre del 2015, in conformità con il progetto approvato con Delibera Commissariale dell’ottobre del 2011 e dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco con una nota del dicembre del 2010.

In realtà, a seguito di un’ispezione degli stessi Vigili del Fuoco, risalente al mese di luglio del 2017, veniva accertata l’inadeguatezza della struttura alla normativa antincendio, tanto che era stata dichiarata irricevibile la S.C.I.A. antincendio dell’aprile del 2017.

I dirigenti Pisanello e Leo, in concorso con l’imprenditore Reddavide, inoltre, ritiene la Procura, adottavano e sottoscrivevano uno “stato finale dei lavori”, privo di coincidenza con l’iniziale computo metrico e si appropriavano di non meno di 30.022,76 euro che venivano accreditati alla Attitecnica 85 s.r.l., per lavori apparentemente eseguiti. Il riferimento è ai lavori per la messa in funzione del Cad Dialisi del Poliambulatorio di Martano.

Il gup Sergio Tosi, nel 2021, al termine dell’udienza preliminare, aveva rinviato a giudizio i sei imputati, e si è arrivati alla celebrazione del processo.