Avrebbero tagliato le orecchie ai propri cani, con la complicità dei veterinari,per vincere un concorso di bellezza.
In mattinata, dinanzi al giudice monocratico Silvia Saracino, si è svolta la prima udienza del processo.
I nomi degli imputati
Sul banco degli imputati, otto proprietari: Cesare Vetrugno, 36enne leccese; Marcello Pisanello, 38enne leccese; Sara Martucci, 34enne di Lecce; Vincenzo Orlando 44enne di Squinzano; Maria Teresa Colucci, 43enne di Castellana Grotte; Francesco Papa, 42enne di Campi Salentina; David Zaccaria Mangia, 36enne di Monteroni; Savina Carozzo 47enne di Cavallino; i veterinari Jury Rosario Spagna 44enne di Galatina; Massimo D’Andria, 56enne di Porto Cesareo; Roberto Paciello, 65enne di Foggia.
Rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, delle ipotesi di reato di: maltrattamenti agli animali e falsità ideologica in certificati commessa da persona esercenti un servizio di pubblica necessità.
Quest’oggi, Vetrugno e Martucci hanno avanzato richiesta di “messa alla prova”. Quest’istituto giuridico consente la sospensione del procedimento per sottoporsi ad un programma di “recupero” (sevizi di pubblica utilità) che, se superato, consente di evitare la condanna e ottenere l’estinzione del reato. L’udienza è stata aggiornata al 9 novembre prossimo.
Il collegio difensivo
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Mario Stefanizzi, Paola Scarcia, Francesco Vergine, Arcangelo Corvaglia, Antonio Cerfeda, Luigi Vetere, Stefano Pati, Pierluigi Lagna, Federica Musso, Angelo D’Elia.
L’inchiesta
I fatti risalgono al dicembre 2015, quando si è tenuto a Lecce un concorso di bellezza per cani. Secondo il pm Valeria Farina Valaori, i cani (dotati di microchip) sarebbero stati sottoposti a sevizie, consistenti nell’amputazione dei lobi. Gli imputati, in alcuni casi, avrebbero dichiarato che la pratica del taglio delle orecchie (conchectomia), vietata in Italia se fatta per ragioni estetiche, fosse necessaria. Vennero inizialmente indagate 14 persone, ma 3 posizioni sono state stralciate. Per due di loro, il pm ha chiesto l’archiviazione. Un’altra persona ha invece chiesto di patteggiare la pena.