Arriva un nuovo rinvio del processo sul gasdotto Tap, per una questione di legittimo impedimento avanzata dalla difesa di due imputati. La prossima udienza è fissata per il 16 maggio, quando verranno sentiti i testimoni delle parti civili. E il magistrato potrebbe cambiare ancora una volta. Il giudice Maria Francesca Mariano, nelle scorse ore, è entrata a fare parte dell’ufficio gip. E non si sa ancora se continuerà a celebrare il processo Tap.
Ad ogni modo, non si ripartirà da zero, poiché c’è la disponibilità di massima delle parti ad utilizzare le prove acquisite. Va detto che sul processo pendeva già il rischio della prescrizione.
Sul banco degli imputati compaiono i vertici di Tap e i manager della Saipem, la società appaltatrice per i lavori di costruzione del microtunnel.
Le accuse contestate a vario titolo ed in diversa misura ai 19 imputati, tra cui anche la società Trans Adriatic Pipeline, sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, inquinamento idrico.
Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal pm Alessandro Prontera, le opere per la realizzazione del gasdotto sarebbero state realizzate senza seguire le indicazioni della Valutazione di Impatto Ambientale e “su aree sottoposte a vincolo paesaggistico e idrogeologico”. Insomma, su zone agricole dichiarate di “notevole interesse pubblico”. I lavori, inoltre, si sarebbero svolti in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie.
Non solo, poiché si fa riferimento all’espianto degli ulivi in località «Le Paesane» e all’inquinamento della falda acquifera a pochi passi dal cantiere, a causa di una mancata o incompleta impermeabilizzazione.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Paola Severino, Roberto Eustachio Sisto, Angelo Nanni, Andrea Sambati, Luigi Covella, Federico Massa, Michele Laforgia. Le parti civili sono assistite, tra gli altri, dagli avvocati: Renata Minafra, Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Luigi e Roberto Rella, Ladislao Massari, Francesca Conte, Pierfilippo Centonze, Francesco Palmieri.