Rinviato il processo verso esponenti della società Trans Adriatic Pipeline con 19 imputati. Presso l’aula bunker di Borgo San Nicola si sarebbe dovuta celebrare la seconda udienza dinanzi al giudice monocratico Silvia Saracino. Quest’ultima ha però disposto il rinvio, come richiesto da due legali che sarebbero dovuti venire in Puglia (zona arancione), dal Friuli Venezia Giulia (zona gialla). Si è anche paventata l’ipotesi di un collegamento da remoto, ma il giudice alla fine ha deciso per il rinvio a gennaio, considerando il corposo numero di parti interessate al processo ed il rischio di assembramenti. Si è trattato di un rinvio inaspettato per molti, poiché richiesto “fuori udienza”.
Ricordiamo che, in una precedenza udienza, sono state avanzate le richieste di costituzione di parte civile. Tra cui quella del Comune di Lecce, rappresentato dal Sindaco Carlo Salvemini, attraverso l’avvocato Renata Minafra che ha avanzato una richiesta di risarcimento di circa 85 milioni di euro. Sostanzialmente, si ritiene che l’intera opera ed il tratto che unisce il gasdotto con la rete nazionale ha creato danni patrimoniali e non patrimoniali.
Il giudice, nella prossima udienza, dovrà decidere sulla costituzione di parte civile, anche per: il governatore della Regione Michele Emiliano; i sindaci Marco Potì per Melendugno; Fulvio Pedone di Lizzanello; Dina Manti, Corigliano d’Otranto, Francesco Leo, di Vernole, Fabio Tarantino di Martano; Antonio Chiga, Zollino, Andrea De Pascali, Castrì di Lecce, Francesca De Vito, Calimera. E ancora, Alfredo Fasiello, presidente del Comitato No Tap Salento; il Ministero dell’Ambiente e le associazioni Vas Onlus, Codacons, Italia Nostra.
Sono assistiti dai legali Francesco Calabro, Luigi e Roberto Rella, Giulio De Simone, Francesco Palmieri, Ladislao Massari, Francesca Conte, Valentina Mele, Oronzo Calzolaro, Carlo Barone, Piero Mongelli, Mario Tagliaferro, Francesco Zizzari del Foro di Bari.
Tra i 19 imputati compaiono i vertici della società Trans Adraiatic Pipeline Ag Italia e i rappresentanti legali di ditte incaricate dei lavori. Le accuse bcontestate a vario titolo sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazione del testo unico in materia edilizia, inquinamento idrico.
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Paola Severino (ex Ministro della Giustizia), Francesco Paolo Sisto, Andrea Sambati, Luigi Covella, Federico Massa, Anna Luigia Cretì, Gianluigi Manelli, Michele Laforgia e Valentina Quarta e potranno difendersi dalle accuse durante il dibattimento
Il processo No Tap
Si celebra regolarmente, sempre in aula bunker, davanti al giudice monocratico Pietro Baffa, il processo No Tap con 92 imputati, poiché la Procura ha riunito tre fascicoli d’indagine. Sul banco degli imputati compaiono studenti, commercianti, artisti, delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Carlo Sariconi, Alessandro Calò, Elena Papadia, Giovanni Colomba, Laura Minosi, Vincenzo Palumbo e nel corso del dibattimento potranno controbattere alle accuse e fornire la propria versione dei fatti.
La società Tap (Trans Adriatic Pipeline) si è costituita parte civile, attraverso l’avvocato Andrea Sambati, per presunti danni patrimoniali e d’immagine. Non solo, anche una banca per un presunto danneggiamento e un agente di polizia, assistito dall’avvocato Americo Barba, per un episodio di oltraggio a pubblico ufficiale, contestato nel capo d’imputazione.