Il 23enne di Racale, accusato di avere accoltellato la fidanzata per gelosia, resta in carcere per tentato omicidio. L’indagato nel corso dell’interrogatorio in carcere, assistito dall’avvocato Alessandra Viterbo, pur confermando il movente, si è mostrato pentito ed ha sostenuto di non ricordare di avere colpito la 21enne a coltellate. Ed ha aggiunto di essersi difeso dall’aggressione con un bastone da parte del fratello della ragazza.
Ad ogni modo, al termine dell’udienza, il gip Marcello Rizzo ha convalidato l’arresto e confermato il carcere, come chiesto dal pm Alessandro Prontera, presente all’interrogatorio.
Secondo il giudice, sussistono le esigenze cautelari: “visto che per futili motivi di gelosia…non ha esitato ad aggredire …con due coltelli in maniera violenta e proditoria, dopo aver fatto irruzione due volte nell’abitazione di lei e dopo aver aggredito anche la madre ed il fratello della stessa”.
Riguardo la dinamica dei fatti, il giovane, nella notte tra lunedì e martedì, si è presentato a casa della 21enne, dopo aver rotto la porta-finestra e avrebbe rivolto minacce di morte a lei ed alla madre. E nonostante la ragazza si fosse rifugiata in una stanza insieme alla madre e al fratello, il 23enne l’avrebbe afferrata per i capelli e colpita con calci e pugni, per poi sferrarle ripetuti fendenti con due coltelli, colpendola al braccio destro e al collo.
Il fratello della 21enne, secondo quanto ricostruito, è riuscito a fermare l’aggressore e a portare la sorella in ospedale.
Nella macchina del 23enne sono stati rinvenuti dei piccoli quantitativi di cocaina e marijuana, ed è stato aperto un procedimento penale a parte.
Intanto, sono in corso le indagini sull’amico del 23enne, che in base ad alcune testimonianze, avrebbe accompagnato ed incitato l’amico a colpirla. Tale versione dei fatti è stata respinta dal ragazzo che, dinanzi agli inquirenti, ha affermato di avere cercato di convincerlo a desistere dai suoi intenti aggressivi.