Rapina ad un anziano del Capo di Leuca: condannati a 12 anni i quattro imputati


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Rapinarono un anziano del Capo di Leuca ed arriva la condanna a complessivi 12 anni per i quattro imputati. Il gup Alcide Maritati, al termine del processo con rito abbreviato, ha inflitto: 3 anni a Luigi Rizzello (20 enne di Patù), Mohamed Manna (21enne), Adil Manna (22enne), Jalal El Mankuochi  (21enne di origini marocchine, ma residenti tra Patù e Gagliano del Capo). Tutti rispondono di rapina pluriaggravata in concorso, nonché porto e detenzione abusivo di armi.
  
Il giudice ha riconosciuto agli imputati le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate, accogliendo la richiesta avanzata dagli avvocati Luca Puce e Marco Elia.In precedenza, il pm Giovanni Gagliotta aveva invocato una condanna 4 anni ed 8 mesi ciascuno.
  
Luigi Rizzello, di 19 anni, originario del comune di Patù fu arrestato il 12 ottobre dello scorso anno all’alba dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Tricase, per la rapina del  15 marzo 2015 avvenuta a Montesardo. Secondo l'accusa, quella notte, quattro individui a volto coperto e muniti di tre fucili ed un coltello fecero irruzione nell’abitazione di un anziano, intenti a rapinarlo di ogni cosa. I malviventi dopo aver aggredito e immobilizzato l’uomo nel giardino dell’abitazione, lo costrinsero ad aprire la porta ed a disattivare il sistema d’allarme installato.
 
Una volta entrati nell’appartamento, i quattro riuscirono a legare l’uomo ad una sedia, intimandogli di  consegnare il denaro conservato in casa. Il bottino fu quantificato in appena 50 euro in contanti, più alcuni cellulari, computer e altri piccoli elettrodomestici, per un valore di oltre mille euro. Infine, i banditi si impossessarono dell’auto dell’anziano, fuggendo via. Al termine della rapina, vennero raggiunti e prelevati in auto da Osvaldo Rizzello (il 20enne di Patù sarà giudicato separatamente con il rito ordinario) , dopo avere ricevuto una chiamata dal fratello Luigi.
  
Ascoltati dagli inquirenti, i tre marocchini hanno ammesso la loro partecipazione alla rapina. Stando al loro racconto, Rizzello li avrebbe convinti a perpetrare il furto, conoscendo bene le abitudini della vittima.