Rapinò la tabaccheria di fronte a Porta Rudiae: 35enne leccese condannato a 5 anni ed 8 mesi


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Avrebbe rapinato nell'ottobre scorso, insieme ad un complice non ancora identificato, una tabaccheria su viale dell'Università, di fronte Porta Rudiae e adesso dovrà scontare una pena di 5 anni ed 8 mesi di reclusione (oltre al pagamento di una multa di 3.000 euro). Protagonista della vicenda, il 35enne leccese Alessandro Cazzato condannato nella mattinata di oggi, con l'accusa di rapina e porto illegale di arma da sparo, nel processo celebratosi in abbreviato dinanzi al Gup Simona Panzera.

Prima della sentenza, il pubblico ministero presente all'udienza odierna, la dr.ssa Angela Rotondano aveva invocato una condanna a 7 anni, mentre i suoi legali, gli avvocati Umberto Leo e Andrea Starace ne chiedevano l'assoluzione. Secondo la tesi difensiva non vi erano indizi sufficienti a dimostrare, che l'uomo fuggito insieme al complice a bordo di una moto di grossa cilindrata, come testimonierebbero i filmati della videocamera di sorveglianza della tabaccheria e di altre attività commerciali adiacenti, fosse Alessandro Cazzato. Difatti, sempre in base a quanto sostenuto dagli avvocati, i suoi tratti somatici non corrisponderebbero a quelli del rapinatore ed inoltre non ci sarebbero le prove che la Yamaha modello ZFS, ritrovata alcuni giorni dopo a casa di Cazzato, fosse la stessa utilizzata dai due balordi per fuggire, poiché il numero di targa non emergerebbe dalle immagini, né fu annotato da alcuno dei presenti.
Alessandro Cazzato finì in manette, dopo essere stato denunciato, a seguito di un’indagine compiuta dagli agenti della Squadra mobile di Lecce e coordinata dal sostituto procuratore Roberta Licci.

In base alle ricostruzioni degli inquirenti, la rapina fu compiuta il 4 ottobre scorso, poco dopo le 7:00 del mattino quando Cazzato ed un complice non ancora identificato, si avvicinarono alla tabaccheria di fronte Porta Rudiae, gestita da cittadini stranieri. I due, con il volto travisato, avrebbero aggredito Alam Kamrul fratello del titolare, all'atto di aprire il negozio, puntandogli la pistola alla testa e facendolo cadere per terra; una volta introdottisi all'interno dell'attività commerciale, mentre il complice teneva immobilizzato l'uomo, Cazzato svuotava le casse e si impossessava di circa 9mila euro e di alcuni biglietti "gratta e vinci", nonché del cellulare della vittima. Infine, i due balordi fuggirono via, a bordo di una grossa moto, parcheggiata nella vicina via Reale.

Gli investigatori della Squadra mobile visionarono le registrazioni di alcune videocamere. Riuscirono così a documentare tutte le fasi della rapina e la via di fuga imboccata dai due banditi. Nell’abitazione di Alessandro Cazzato, oltre ad un ciclomotore, furono trovati due blister di biglietti gratta e vinci, con lo stesso numero seriale del blocco portato via durante la rapina in tabaccheria.