Rapinarono gioielleria e supermercato di Copertino, arrivano quattro dure condanne


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Sarebbero stati i protagonisti di due rocambolesche rapine ed oggi per quattro giovani copertinesi è arrivata una dura sentenza di condanna. Il Gup Stefano Sernia, nel processo in abbreviato, ha decretato per  Gianluca Calabrese, 28 anni, 5 anni e 8 mesi (il pm Maria Rosaria Micucci aveva chiesto  4 anni  e 4 mesi);  Andrea Riccardo Frisenda, anch'egli 28enne, 5 anni (la richiesta del pm era la stessa di Calabrese); Cosimo Salvatore Suppressa 27 anni, 5 anni (3 anni e 4 mesi) e Mirko D'Adamo, 27 anni, 5 anni e 2 mesi (la stessa richiesta del pm per Frisenda ).
 
Tutti gli imputati rispondevano del reato di rapina e violenza privata; Calabrese anche di furto d'auto, danneggiamento seguito da incendio della stessa macchina (assieme a D'Adamo), detenzione d'arma (così come Frisenda). Nella discussione odierna, l'avvocato Mario Ciardo, difensore di Suppressa e D'Adamo, ha sottolineato, come si trattasse di un processo indiziario, senza testimoni.
 
Gli investigatori, secondo il legale, arrivarono all'individuazione dei presunti colpevoli, soltanto attraverso i riscontri delle celle telefoniche e dei tabulati. Calabrese è invece difeso dall'avvocato Ladislao Massari, mentre Frisenda da Giovanni Valentini.
 
I quattro copertinesi furono arrestati il 23 maggio 2014, perché ritenuti responsabili delle rapine del 9 gennaio e del 5 febbraio dello stesso anno. La prima compiuta ai dannidel supermercato “Dico” (sito in via Casole ) di Alessandro De Luca, 33 enne di Novoli. Quest'ultimo, vice-responsabile dell'esercizio commerciale, dopo avere chiuso, sarebbe stato costretto da  Frisenda e Calabrese sotto la minaccia dell'arma, a disinserire l'allarme; i due rapinatori sarebbero così potuti entrare ed appropriarsi di circa 3.000 euro e di un televisore, mentre De Luca sarebbe stato rinchiuso in macchina e messo nell'incapacità di agire.
 
Nel secondo caso, invece, ai danni della gioielleria De Lumè, in piazza Venturi, sempre a Copertino. In questa circostanza, Calabrese, Suppressa e D'Adamo avrebbe fermato per strada il contitolare Simone De Lumè, 24enne di Carmiano, costringendolo (sempre sotto minaccia della pistola e dopo che egli aveva provveduto a chiudere) a fornirgli il codice del sistema d'allarme. I tre rapinatori avrebbe così avuto facile accesso nella gioielleria e si sarebbero impossessati di 40.000 euro. Inoltre, avrebbero posto in " ostaggio" in un luogo isolato, De Lumè e gli avrebbero poi sottratto anche la somma di 200 euro che aveva addosso.