«L’interesse della criminalità organizzata salentina si manifesta anche nella gestione delle attività commerciali di giochi e scommesse anche clandestine. Emblematico, in proposito, il sequestro di beni mobili e immobili e di quote societarie del valore complessivo stimato in 15 milioni di euro, eseguito nei confronti di un’organizzazione con base a Racale, dedita al controllo del gioco d’azzardo mediante la manomissione delle slot machine», è questa l’immagine fotografata in provincia di Lecce per quel che riguarda la criminalità organizzata, dalla Direzione Investigativa Antimafia che, a distanza di sei mesi, ha presentato il consueto rapporto annuale.
Se lo scorso 20 luglio, quindi, a destare preoccupazione e attenzione era stato il rapporto tra criminalità organizzata e amministrazioni pubbliche, questa volta fulcro del rapporto della Dia è il gioco d’azzardo.
Per quel che riguarda la situazione regionale globale, poi, nel documento si evidenziano le nuove evoluzioni della criminalità: «Le importanti operazioni eseguite nel semestre hanno, in definitiva, evidenziato i delicati profili evolutivi delle dinamiche criminali nel capoluogo: oltre a condizionare l’economia locale attraverso le pressanti condotte estorsive ed usurarie, i sodalizi più strutturati mirano all’infiltrazione dei circuiti legali dell’economia e della finanza con il reinvestimento dei capitali illeciti in attività imprenditoriali “mafiose”, con propensione particolare al gioco d’azzardo online».
Sulla stessa lunghezza d’onda di Lecce, bene o male, anche la provincia di Brindisi dove: «come ulteriore business, la criminalità è orientata al controllo del settore dei videogiochi, mediante il noleggio e la fornitura di slot machine e videolottery, nonché alla gestione dei servizi connessi alle scommesse, con notevoli flussi di cassa».
Mentre nel capoluogo di regione: «Il clan Parisi continuerebbe a gestire il business delle macchinette da gioco e delle scommesse online». In generale, «oltre al traffico di stupefacenti, quali principali attività criminali esercitate» dalla crininalità barese «si confermano anche le estorsioni, il controllo del gioco d’azzardo, l’usura, nonché reati contro il patrimonio (furti in appartamento e a rapine) condotte da gruppi specializzati di sodali».