Inchiesta “favori e giustizia”: Riesame revoca l’interdizione nei confronti dell’aspirante avvocatessa


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Il Riesame accoglie il ricorso della difesa e revoca la misura interdittiva di dodici mesi per “l’aspirante” avvocatessa, Federica Nestola.

Alla fine di dicembre, la 32enne di Copertino era stata raggiunta dall’ordinanza del gip di Potenza. Nelle scorse ore, invece, il Tribunale della Libertà ha annullato il provvedimento, impugnato dai suoi legali, gli avvocati Arcangelo ed Alberto Corvaglia.

Secondo i giudici, la misura interdettiva dall’esercizio dell’attività forense non può essere valida, come sostenuto dalla difesa, poiché “dalla data dell’ordinanza applicativa, la Nestola non risultava iscritta in qualità di avvocato al relativo albo”. Inoltre i difensori, impugnando l’ordinanza in sede di Riesame, hanno evidenziato la carenza delle esigenze cautelari, poiché nella motivazione sarebbe stato sviluppato un ragionamento che riguardava altri indagati. Inoltre, è stata invocata la nullità del provvedimento, per l’omessa indicazione delle ragioni per le quali il gip ha applicato la durata massima della misura interdettiva disposta.

La misura interdittiva

Ricordiamo che, nei mesi scorsi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale lucano, Amerigo Palma, aveva accolto la richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva, richiesta dalla Procura, nei confronti della Nestola, finita nelle pagine dell’ordinanza che ha fatto luce sul “metodo” con cui il magistrato Emilio Arnesano avrebbe offerto il proprio aiuto giudiziario, in cambio di presunti favori personali e sessuali.

«Federica Nestola ha dimostrato di essere un soggetto disposto a tutto pur di fare carriera: costei tanto timorosa di affrontare la prova orale dell’esame di avvocato, peraltro senza aver studiato nulla, non ha alcun timore di presentarsi nella stanza di un giudice per accordarsi con lo stesso e con il componente della commissione, in merito alle domande che le verranno formulate» si legge tra le pagine del provvedimento.

Adesso sarà il processo, che inizierà il 29 marzo prossimo e in cui compaiono sul banco degli imputati otto persone, a fare piena luce sulla vicenda.