Rinviato a giudizio per abusi sessuali sulla nipotina 13enne: il processo per il 42enne di Surbo inizierà il 26 ottobre


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È di pochi minuti fa, la notizia di un 42enne di Surbo finito sotto processo per  avere abusato della nipotina, all'epoca dei fatti appena tredicenne. Il presunto zio-orco dovrà, dunque, affrontare un procedimento penale e presentarsi innanzi ai giudici della prima sezione collegiale, gup Carlo Cazzella.
 
Il gup Carlo Cazzella ha rinviato a giudizio l'uomo di Surbo, con l'accusa di atti sessuali con minorenne e corruzione di minorenne. Ieri, si è tenuta l'udienza preliminare, ma soltanto nella prima mattinata di oggi, il giudice ha comunicato alle parti interessate, l'esito. La presunta vittima di molestie e abusi, si è costituita parte civile con l'avvocato Francesca Conte. Invece, l'imputato è assistito dall'avvocato Sergio Bonatesta. 
 
Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci (sostituita in udienza dalla dr.ssa Paola Guglielmi) lo zio, dall'estate di tre anni fa e per circa sei mesi, avrebbe importunato la nipotina. Anzitutto, il surbino la costringeva a vedere video dal contenuto pornografico, che conservava nella memoria del proprio telefonino. Non solo, il 42enne, "invitava" la ragazzina di appena tredici anni ad inviargli, a sua volta, filmati che la ritraevano nuda. Queste squallide richieste, sarebbero state "accompagnate" nel corso dei mesi, da tutta una serie di abusi sessuali; toccatine e palpeggiamenti nelle parti intime si susseguivano ai danni dell'indifesa nipotina.
 
Naturalmente, di fronte a queste costrizioni e imposizioni di natura sessuale, una ragazzina appena tredicenne, non poteva che rimanere profondamente turbata. I genitori, vedendola in quel periodo, piuttosto taciturna e di cattivo umore, cominciarono a chiederle il motivo di quel malessere. Man mano, la figlia avrebbe cominciato a confidarsi con loro, rivelando gli abusi sessuali, le vessazioni e le umiliazioni subite per mano dello zio.
 
Alla fine del 2013, i suoi genitori sporsero denuncia verso il 42enne di Surbo. Successivamente, la presunta vittima trovò la forza di raccontare agli inquirenti i soprusi di natura sessuale.