Una nuova inchiesta prende il via dopo le scottanti rivelazioni del "pentito"Gioele Greco e inediti scenari si delineano nello sviluppo delle indagini. L’informativadegli uomini della Sezione della Criminalitá Organizzata della Squadra mobile è stata consegnata al sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi e compaiono i nomi di 15 persone: Manuel Prinari, 29 anni, di Lecce; Luca Mita, 29, di Lecce; Alex Bianco, 30, di Milano; Francesco Lamantea, 30, di Bareggio in provincia di Milano; l’avvocato, Gianluca Starace, 44, di Lecce; Francesco Mele, 40 anni, di Napoli; Ciro Della Noce, 38, di Napoli; Gennaro Hajdari, detto “Toni”, 32, residente presso il campo rom “Panareo”; Salvatore Pezzuto, 28 anni, di Frigole; Davide Verbena, 27, di Seclì; Diego Rizzo, 31 anni, originario di Lecce ma residente in provincia di Treviso; Ivan Spedicati, detto “Spedorso”, 25, di Surbo; Antonio Vitale, 33, di Trepuzzi; Valentino Nobile, 25, di Surbo e Ckerki Fahir, 54.
Le accuse, a vario titolo, sono quelle di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio.
Le dichiarazioni rese da Gioele Greco agli inquirenti, dal carcere di Torino tra aprile e luglio di quest'anno, hanno dato un fondamentale contributo alla chiusura dell'operazione “Eclissi" e nel contempo permettono di tracciare i presupposti per la nuova inchiesta.
Le parole del "pentito", che sarebbero suffragate da un riscontro oggettivo dei fatti, fanno emergere nuove imprevedibili dinamiche criminali. Anzitutto, risulterebbe che il business della droga, il quale sfociava nel fiorente mercato di Lecce e Provincia, fosse alimentato dai rifornimenti provenienti da Olanda, Turchia, Messico, ma si avvalesse soprattutto della collaborazione con clan attivi nel brindisino, nel milanese e nel napoletano.
L'aspetto più inquietante, però, sarebbe l’utilizzo di corrieri insospettabili come un ex avvocato leccese, anch'egli indagato. Emergerebbero poi i contatti con alcuni criminali di stanzanel campo rom “Panareo”, per il rifornimento di armi.In particolare con Gennaro Hajdari per l’acquisto di armi in cambio di partite di droga. Tra i volti nuovi, anche personaggi dediti a consumare truffe ai danni di centri commerciali ed altre attività, come i giovani Salvatore Pezzuto e Davide Verbena, che avrebbero acquistato merce varia con assegni scoperti e grazie a conti correnti fasulli.