Un impatto terribile che ha portato alla morte di due giovani: Ivan De Blasi, 23 anni e Jasmin Gissela Cherre Quintero, 24enne originaria dell' Ecuador, ma residente a Gagliano del Capo. Il corpo della ragazza è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e la morte è avvenuta sul colpo. Il giovane alla guida, invece, è rimasto incastrato tra le lamiere che in pochi minuti sono state avvolte dalle fiamme: Ivan De Blasi è morto carbonizzato.
La notizia è rimbalzata dalle prime ore del mattino di ieri, domenica 20 agosto. Teatro del sinistro la SS 274 che collega Gallipoli al Capo di Leuca.
L’immediato intervento dei soccorritori non è bastato per salvare la vita ai due ragazzi, mentre gli occupanti della Porsche e un 28enne che era a bordo della Toyota Yaris sono finiti in ospedale con ferite di vario tipo.
Sin da subito è partita la macchina delle indagini, al fine di chiarire le dinamiche dell’incidente che fa salire ancora il numero di morti sull’asfalto.
In queste ore, la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti attribuirebbe la responsabilità di quanto accaduto al conducente della Porsche, noto imprenditore del settore farmaceutico.
L’auto di grossa cilindrata pare fosse stata acquistata da pochi giorni. L’alta velocità o una distrazione fatale – oppure un sorpasso azzardato – avrebbero causato l’invasione della corsia opposta. L’urto violento – in base alle deduzioni degli inquirenti – avrebbe sbalzato la Yaris dei ragazzi oltre il guardrail, sulla complanare; la Porsche si è girata su se stessa, in un testacoda, ma è rimasta al centro della carreggiata.
Il guidatore della Porsche, un 38enne di Zollino, è stato subito sottoposto ad alcoltest e ad esami tossicologici, ma i risultati sono negativi. L’uomo risponde comunque, come da normativa, dell’accusa di omicidio stradale, nell'inchiesta condotta dal sostituto procuratore, Carmen Ruggiero e, tramite il proprio legale, l'avvocato Stefano Prontera, ha riferito agli inquirenti la propria versione dei fatti: il terribile impatto è stato causato dall'improvvisa sterzata cui il 38enne è stato costretto, nel tentativo disperato di evitare un'altra macchina che procedeva a fari spenti davanti alla Porsche. Dunque, secondo la difesa, non si sarebbe trattato di un sorpasso azzardato, ma solo di una manovra estrema per evitare un tamponamento.