Sedava le pazienti per poi derubarle: infermiere patteggia una pena di 4 anni e 6 mesi


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Patteggia la pena a 4 anni e 6 mesi, l'infermiere accusato di sedare le pazienti per poi derubarle. Il Gup ha accolto l'istanza di patteggiamento del difensore di Emanuele Sabato 41enne di Casarano. Il legale, Vincenzo Venneri aveva "concordato" la condanna con il pubblico ministero Massimiliano Carducci.
  
L'imputato risponde di rapina aggravata, peculato e detenzione di sostanze stupefacenti. Con queste pesanti accuse, il 22 dicembre scorso, la Squadra Mobile di Lecce ha proceduto all’arresto del 41enne di Casarano, di professione infermiere in servizio presso il Reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. In seguito Sabato, durante l'interrogatorio di convalida dell'arresto confessò ogni addebito, sottolineando di avere agito in quel modo, spinto da impellenti necessità economiche.  L’infermiere ha ottenuto l'attenuazione della misura cautelare del carcere e gli sono stati accordati gli arresti domiciliari.
  
I reati contestati all’uomo sono stati commessi a danno di una paziente ricoverata in osservazione nel reparto in seguito ad una caduta. In base alle ricostruzioni della Polizia, l’infermiere avrebbe somministrato mediante agocannula un farmaco alla donna, con il pretesto di pulire l’ago e di predisporlo per il prelievo ematico della mattina successiva. La signora, dopo aver sentito un lieve bruciore, è caduta in uno strano sonno profondo. Al risveglio l’amara sorpresa: al suo anulare mancava un anello in oro con rubino incastonato da piccoli diamanti.
  
Alla richiesta di aiuto sarebbe giunto in stanza lo stesso infermiere della sera precedente che al racconto della signora ha risposto sibillinamente “sono ricordi, no? Hanno valore affettivo” usando stranamente il plurale. Soltanto pochi minuti dopo, la scoperta che mancava all’appello anche una fede ricordo del 25° anniversario di matrimonio. Sulla base del racconto della paziente, il personale della Squadra mobile ha identificato l’infermiere indicato dalla signora, procedendo alla perquisizione della sua abitazione. Qui sono stati rinvenuti i due anelli oggetto di furto.
  
Le successive indagini, poi, hanno permesso di rinvenire nell’armadietto personale in uso all’infermiere all’interno dell’Ospedale, alcune fiale, ad uso esclusivamente ospedaliero, di medicinali a base di benzodiazepine. Le analisi effettuate nell’immediatezza sul sangue della donna hanno portato ad accertare appunto la presenza di tale sostanza.
  
Inoltre, l'imputato risponde di peculato, per la sottrazione di medicinali di proprietà della struttura ospedaliera – nella qualità di pubblico ufficiale- che ne aveva la disponibilità o il possesso in ragione del proprio servizio. Trattandosi, infine, di medicinali compresi tra le sostanze stupefacenti, la loro detenzione è considerata illegittima.