Sferrò un calcio alla pancia della ex compagna incinta: condannato a sette anni un 35enne di Salice


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Una serie di aggressioni fisiche e imposizioni di rapporti sessuali, soprattutto tra le mura domestiche. Protagonista della vicenda, Giovanni Assenzio, 35enne originario di Salice Salentino condannato a sette anni di reclusione (il Pm Massimiliano Carducci aveva chiesto una condanna a otto anni) per i reati di violenza sessuale, lesioni personali, ingiurie, minacce e violenza privata.
 
La seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, presieduta da Pasquale Sansonetti, (a latere Annalisa De Benedictis e Marcello Rizzo) ha stabilito per Assenzio, difensore, avv. Luciano Marchiano del Foro di Bari, anche il pagamento di un risarcimento alla ex, di 15.000 euro. La vittima, una donna di Vernole, si era infatti costituita parte civile, difesa dall'avvocato Favio Corvino.
 
Tra gli episodi più gravi contestati al 35enne di Salice, quello in cui sferrò nei confronti della ex convivente, un violento calcio nell'addome, nonostante fosse incinta di nove mesi. L'altro grave fatto di cui fu protagonista Assenzio, sarebbe quello relativo ad una visita a casa della donna: con la scusa di dovergli restituire del denaro l'avrebbe condotta nella camera da letto per poi violentarla.
 
Assenzio fu arrestato il 17 gennaio scorso dai Carabinieri di Vernole.Il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha ottenuto la misura cautelare dal Giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò e l’uomo è stato arrestato nel pomeriggio. I carabinieri di Vernole lo hanno condotto presso la sua abitazione d’origine e sottoposto ai domiciliari. L'indagine si chiuse dopo che la vittima, una donna di Vernole, già nell’estate del 2014, si presentò presso la caserma dei Carabinieri di Vernole, per denunciare tutto. La donna raccontò di aver avuto una relazione sentimentale e di convivenza con Giovanni Assenzio e denunciando tra le altre cose anche il furto del proprio telefonino (l'uomo le avrebbe controllato chiamate ed sms). Tale relazione si interruppe per il comportamento violento, reiterato dell’uomo. Nel corso di ulteriori accertamenti, i carabinieri rilevarono  che Assenzio già in passato aveva assunto analoghi atteggiamenti nei confronti di un’altra donna.